Ictus cerebrale: facciamo “P:R.E.S.T.O”

Genova – Non sempre la fretta è “cattiva consigliera”, nel caso, per esempio, dell’ictus cerebrale la tempestività nel soccorso è fondamentale. Per questo motivo è nata “P.R.E.S.T.O” la campagna informativa regionale per aumentare la conoscenza nella popolazione dei sintomi dell’ictus e favorire così un accesso più rapido ai Pronto Soccorso. Il nome del progetto “P.R.E.S.T.O” contiene le iniziali dei sintomi in caso di ictus: P come Perdere forza ad un arto, R come Riduzione vista, E come difficoltà nell’Esprimersi, S perché provare a Sorridere evidenzia se la bocca è storta, T perché il fattore Tempo nel recarsi in ospedale è importantissimo, O come Ospedale. La campagna informativa, promossa dall’associazione per la lotta all’ictus cerebrale della Liguria A.L.I.Ce. Onlus, durerà otto mesi ed è articolata in tre fasi: rilevazione dei tempi attuali di accesso ai pronto Soccorso; diffusione dei messaggi sui sintomi dell’ictus tramite Istituzioni, organi di stampa, tv e web di tutta la Liguria; seconda ed ulteriore verifica dei tempi di accesso ai nosocomi per valutare i tempi e gli effetti delle terapie dell’ictus per accertare la reale efficacia della campagna di comunicazione alla popolazione. 

“ Se si sospetta l’insorgere dell’ictus consiglio di contattare immediatamente il 112 – spiega Nicoletta Reale, presidente nazionale di A.L.I.Ce. Italia Onlus   evitando di recarsi spontaneamente al Pronto Soccorso, perché in Liguria abbiamo una procedura di urgenza per i casi di ictus, grazie alla quale l’operatore allerta direttamente il reparto di Neurologia e fa predisporre una Tac immediata, di conseguenza appena il paziente arriva al Pronto Soccorso avrà la certezza di essere subito assistito perché in questi casi la velocità di intervento è essenziale”. 

In Italia l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie e colpisce circa 150.000 mila persone all’anno. In Liguria attualmente le persone affette da ictus sono 24.000, 4.500 nuovi casi ogni anno, in pratica 12 al giorno. Si stima che il 30% delle persone colpite non sa che cosa sia un ictus e il 20% di queste non sa riconoscere i sintomi. 

“La Liguria è una regione particolarmente colpita dai casi di ictus perché la popolazione è piuttosto anziana – racconta Carlo Gandolfo, Ordinario di Neurologia dell’Università di Genova – ed è noto che le probabilità di essere affetti da questa patologia aumenta con l’avanzare dell’età. È fondamentale non perdere tempo e recarsi subito al Pronto Soccorso perché solo grazie all’esame tomografico si comprende quale terapia adottare. L’ictus può essere ischemico, dovuto cioè alla mancanza di sangue oppure di tipo emorragico, ovviamente la cura dei due casi è completamente diversa. Nella forma emorragica il paziente viene ricoverato nella “stroke unit” e l’assistenza è particolarmente intensa perché sono malati molto più gravi, se l’ictus invece è ischemico si può adottare una terapia strordinariamente efficace che consiste nello scioglimento del coagulo di sangue tramite un farmaco o anche la sua rimozione tramite sonda. Se si riesce ad agire in tempi molto rapidi, entro le 5 ore dall’insorgenza dei primi sintomi, si ottengono effetti veramente sorprendenti, il paziente dopo pochi giorni può ritornare a casa con le sue gambe”.
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Giulia Danieli

Svolgo attività di collaborazione giornalistica per RSI, la Radiotelevisione Svizzera Italiana, e ho partecipato alla redazione e alla produzione dei servizi documentaristici sul crollo del ponte Morandi (“43-Il ponte spezzato”) e sulla truffa dei falsi Modigliani (“Il giallo Modigliani”), entrambi andati in onda su Falò, magazine settimanale di informazione e approfondimento di RSI. Collaboro con vari quotidiani digitali sui temi sanità, salute, ambiente e diritti civili. Ho collaborato per il quotidiano Il Secolo XIX.

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