Genova – Ieri pomeriggio, durante la riunione della Commissione II Territorio e Ambiente, è stato audito in Municipio l’AD di Superba, Alessandro Gentile (vedi QUI), che ha presentato il progetto di dislocazione dei depositi chimici sotto la Lanterna, incontrando l’opposizione di tutto il consiglio municipale a cominciare dal Presidente, Renato Falcidia, che ha dichiarato:
“L’incontro di oggi è servito a fornire un ulteriore parere negativo, oltre al mio. Un parere trasversale di tutte le forze politiche del Municipio e dei cittadini. Esprimo nuovamente la mia contrarietà a quella che comunque è solamente un’ipotesi di delocalizzazione che credo non sia nemmeno un’ipotesi percorribile”.
Dello stesso avviso il Presidente della Commissione II, Luciano Cavazzon, che pone l’attenzione sulla coesione dei cittadini del Ponente, che “hanno dimostrato che non esiste la guerra tra poveri ma una sacrosanta condivisione della lotta” e che, in merito al progetto, precisa: “Non c’è stata un’approvazione ma una determina dirigenziale. Di fatto, se un’azienda presenta tutta la documentazione in maniera esaustiva, la Regione o il Comune non possono dire di no. Ma resta il fatto che non è un sì politico. Senza dubbio la politica, nella fattispecie il Sindaco Bucci, non potrà disattendere il volere di tutti questi cittadini”.
La dislocazione dei depositi chimici sotto la Lanterna, la cosiddetta “terza opzione” promossa da Stefano Bernini, ex Vicesindaco e oggi consigliere comunale d’opposizione, è guardata con apprensione anche dal circolo PD della delegazione: “La posizione del PD, come circolo di Sampierdarena e San Teodoro, è sempre stata contraria, anche con la scorsa giunta”, precisa Amedeo Lucia, Presidente del circolo e consigliere municipale, che poi ci mostra una serie di documenti presentati in Municipio e in Regione nel 2015 e quindi aggiunge: “Oggi abbiamo depositato in Municipio un ordine del giorno e speriamo che questo atto venga preso in considerazione anche dalle altre forze politiche, vista la posizione di unanimità contro la dislocazione”.
Pone l’attenzione sulla partecipazione dei cittadini Michele Colnaghi, Vice Presidente del Municipio, che fa notare come “la cittadinanza ha voluto farsi sentire, ha voluto dire no, si sono organizzati ed erano presenti anche associazioni di altre parti del Ponente perché il Ponente è stufo di continuare a ospitare servitù per il resto di Genova”.C’erano più di 300 persone radunate in presidio nel cortile davanti al Municipio.
Lo fa notare anche Mariano Passeri,consigliere municipale di Liberi e Uguali,che sottolinea: “Era importante che oggi ci fosse una manifestazione delle persone, persone che vogliono parlare e che hanno detto la loro anche durante la riunione della Commissione”.
Non tutti, però, hanno voglia di aprir bocca e in effetti Passeri rileva quanto notato anche da noi: “So che erano presenti anche degli operai che lavorano in questa azienda e mi sarebbe piaciuto un loro intervento anche per capirne lo stato d’animo.È un problema, quello del lavoro, che andrà affrontato. Questo non è un no alle aziende o al lavoro. È un no a mettere in crisi ancora di più un territorio che avrebbe bisogno di un po’ di respiro”, conclude.
In effetti siamo ancora qui, a discutere del binomio lavoro-ambiente in termini conflittuali, a rimuovere dal tavolo la salute.
È questo l’imbroglio dei giorni nostri.
Un imbroglio che trasforma in merci sempre più rare e costose persino l’aria, l’acqua, il verde…
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.