
L’ultima tegola caduta sulle teste della giunta di Bucci, che deve ancora riprendersi dallo choc delle dimissioni della ex favorita del governatore Giovanni Toti, è stato l’invito a tutti gli assessori da parte del neo Segretario Generale Antonino Minicuci, subentrato da qualche settimana a Luca Uguccioni, trasferitosi con le medesime mansioni a Forlì, a sottoporgli almeno 48 ore prima le delibere. Insomma molti assessori avrebbero il vizio del “fuori sacco”, cioè a inserire per il dibattito e le votazioni troppi provvedimenti all’ultimo momento, rendendo di fatto problematico il compito di garanzia del segretario generale che ha il compito di segnalare agli amministratori proponenti le illegittimità ivi contenute, avvertendoli che queste potrebbero produrre un danno erariale di cui il Comune sarebbe chiamato a rispondere. Insomma un corso per “piccoli politici crescono” forse non sarebbe male. Anche perché pochi mesi fa Marco Bucci, aveva dovuto rinunciare al precedente segretario generale che evidentemente aveva annusato l’aria che tirava e aveva preferito un trasferimento a Forlì, rinunciando, pare, a una cospicua parte di compenso. Uguccioni aveva addotto ragioni personali e una difficoltà a rapportarsi con il primo cittadino accusato di trattare Tursi come un’azienda privata. Insomma anche la burocrazia ha le sue regole, specie se il rischio diventa quello di dover poi sborsare i soldi di tasca propria su invito della corte dei conti. Nel frattempo, tanto per non ridurre tutto a questa scuola privata della Ludo/Serafini ecco comparire il Vivaio Liguria, altrimenti detto il vivaio Arancione, una sorta di ibrido fra la scuola radio/Elettra e il non è mai troppo tardi del maestro Alberto Manzi.
Giona


Quarantacinque anni di professione come praticante, giornalista, vicecapocronista, capocronista e caporedattore. Una vita professionale intensa passata tra L’Eco di Genova, Il Lavoro, Il Corriere Mercantile e La Gazzetta del Lunedì. Mattatore della trasmissione TV “Sgarbi per voi” con Vittorio Sgarbi e testimone del giornalismo che fu negli anni precedenti alla rivoluzione tecnologica, oggi Paolo De Totero è il direttore del nostro giornale digitale.