Ansaldo, il crollo delle commesse mette in crisi il sito genovese

Genova –  Oggi in Consiglio Regionale si è riunita la III Commissione permanente “Attività produttive, Cultura, Formazione e Lavoroper discutere della situazione e delle prospettive di Ansaldo Energia. Alla riunione erano presenti le Segreterie di Fim, Fiom, Uilm e i rispettivi delegati sindacali.
La Fiom CGIL ha illustrato ai capi gruppo l’attuale situazione occupazionale di Ansaldo Energia che, pur essendo una grande azienda, sta attualmente usufruendo dei contratti di solidarietà per i propri dipendenti. Secondo quanto comunicato dalla dirigenza Ansaldo durante gli incontri sindacali, le complicazioni per il prossimo futuro potrebbero essere rappresentate dalla difficoltà di acquisire e/o gestire gli ordini di committenti stranieri, ordini sui quali sarebbe necessaria una maggiore chiarezza da parte della proprietà.
La Fiom ha chiesto che il Consiglio regionale impegni la Giunta ad organizzare un tavolo istituzionale con il Governo, gli enti locali e sindacato, affinchè si intraprendano tutte le vie utili a scongiurare la possibilità che una crisi passeggera diventi qualcosa di più preoccupante. La Fiom è sin d’ora impegnata a monitorare la situazione ed ad intraprendere ogni possibile forma di collaborazione, ma anche di contrasto se necessario, a tutela dei diritti dei dipendenti Ansaldo Energia.

«Una riunione molto utile: la carenza di commesse richiede che sia aperta una discussione col Governo, azionista di maggioranza, sia per definire in maniera certa l’assetto finanziario del gruppo, sia per sbloccare alcune questioni internazionali fra cui i contratti con Paesi esteri come l’Iran – dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra Gianni Pastorino, presente all’incontro –. Ansaldo deve restare in mani italiane, quindi è necessario che Cassa Depositi e Prestiti rafforzi il suo 60%. Contemporaneamente il Governo deve esercitare un ruolo strategico nei confronti del partner cinese, per consolidare le commesse e aprire nuovi fronti di investimento».

«La situazione rischia di danneggiare centinaia di lavoratori. Ma anche un brand riconosciutissimo a livello internazionale, sia per la sua storia sia per le competenze espresse dalle maestranze, capace di agire su più fronti e quindi di essere competitivo in Italia come all’estero – commenta Pastorino -. La richiesta dei sindacati è precisa: la regione avvii un’interlocuzione col Governo per promuovere e rilanciare il marchio Ansaldo, risolvere le questioni di carattere finanziario, rasserenare i rapporti con i Paesi stranieri che frenando le commesse mettono in discussione l’occupazione nel sito genovese».

La commissione si è conclusa con la disponibilità a elaborare un ordine del giorno che andrà in discussione nel consiglio di martedì prossimo. «Invitiamo il presidente Toti ad assumere il ruolo di protagonista nelle trattative col Governo – conclude Pastorino –. Tassativo evitare che anche la vicenda Ansaldo si trasformi nell’ennesima vertenza occupazionale, particolarmente nociva per la Liguria».

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