Genova – Maggiore qualità nella realizzazione dei lavori di copertura, sia provvisori che di ripristino definitivo. Riduzione dei tempi, che oggi sono fissati entro un anno dall’inizio dei lavori. Impiego di aziende locali.
Queste le linee guida del protocollo che arriverà alla firma definitiva entro due settimane.
È ormai alla fase la conclusiva, infatti, l’Accordo di Programma che il Comune di Genova stipulerà con TIM e Open Fiber per i lavori di posa della fibra ottica in città, una soluzione che prevede più interlocutori ad occuparsi dei ripristini, in particolare A.S.Ter e ANCE, l’associazione che rappresenta 600 imprese edili liguri e che questa mattina, in Commissione Consiliare, ha denunciato come: “Negli oltre mille cantieri che invadono le strade della città non lavora neppure una delle aziende edili locali”.
Stiamo parlando di 411 Kilometri di scavi e di “un appalto da 70 milioni di euro“, chiarisce l’Assessore ai Lavori pubblici, Manutenzioni, Indirizzo e controllo di A.S.Ter, Paolo Fanghella, che precisa: “Cerchiamo di mantenere il più possibile i soldi sul territorio e di fare in modo che le aziende locali ne giovino. Inoltre, se noi abbiamo la possibilità di far fare i ripristini definitivi direttamente ad A.S.Ter e a società consorziate con ANCE, abbiamo la certezza che saranno opere realizzate a regola d’arte”.
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Soddisfazione anche da parte del Partito Democratico: “Siamo molto contenti del risultato politico perché c’era stata un’audizione a marzo dove le rappresentanze sindacali e ANCE avevano portato in evidenza molti problemi legati sia all’esecuzione dei lavori che al coinvolgimento di aziende genovesi”, commenta Cristina Lodi, Capogruppo PD in Consiglio Comunale, che aggiunge: “La nostra mozione portata in Consiglio martedì ha risvegliato il tema”.[/vc_column_text][vc_video link=”https://www.youtube.com/watch?v=SJTawnVnIKY”][vc_column_text]Critico il M5S, così il portavoce in Consiglio Comunale, Luca Pirondini: “Non c’è ancora chiarezza su chi debba fare i ripristini definitivi e questo crea disagi. Poi c’è il tema delle imprese locali che faticano a partecipare a queste gare che, essendo subappalti, cioè un rapporto tra privato e privato, anche dal punto di vista normativo complicano le cose”.
Spiega il Presidente di ANCE Liguria, Giulio Musso, che le aziende che si aggiudicano gli appalti “praticano prezzi inferiori del 20% rispetto a quelli di mercato, prezzi che sono difficili da accettare per aziende con un buon standard qualitativo”.
Insomma, quella dei cantieri per la posa della fibra che stanno devastando le nostre strade è una situazione complessa che, con i suoi 269 Kilometri di scavi ancora da effettuare, interesserà tutti i Municipi genovesi. Peccato che in commissione fossero presenti solo tre presidenti: Claudio Chiarotti del VII Ponente, Andrea Carratù del I Centro Est e Roberto D’Avolio del IV Media Val Bisagno.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.