Competenza e competenze

Non riesco a rinunciare al mio spirito, più o meno sedato e celato, di Umarell.
Perciò non ho potuto fare a meno di trasalire di fronte al post inserito dal mio amico social Giorgio Scarfi’ nel profilo del gruppo “Genova contro il degrado” che si occupa di mostrare alcune immagini sconcertanti della nostra città nella speranza che i nostri amministratori della GenovaMeravigliosa, prima o poi, decidano di intervenire. Anche se, occorre ammetterlo, in molti casi gli autori di quelle sconcezze sono i cittadini stessi che non hanno adeguato senso civico e della collettività. Comunque, in questo caso, nulla da addebitare ai genovesi.

Quindi posta Giorgio Scarfì: “MA VOI LO SAPEVATE CHE…. Per pulire un’aiuola servono AMIU per i bordi esterni e ASTER per l’interno? Fatevi delle domande e, se ve le fate, datevi delle risposte.
Ps. Assolutamente nulla contro chi ha pubblicato il post (che anzi è molto attivo su queste problematiche di pulizia) solo una considerazione su quanto ci sia da fare”. 

via Donato SommaL’anonimo di cui Scarfì produce la foto del post comunica: “Ore 8:30, zona Mura delle Capuccine e via Volta… gli operatori Amiu iniziano con lo sfalcio delle bordure delle aiuole (l’interno è di competenza Aster) pulizia caditoie e spazzamento meccanico. Grazie”.
E così mi sono spiegato quanto avevo ravvisato qualche giorno fa in corso Europa, zona Nervi, dove in seguito all’intervento di pulizia dell’interno delle aiuole a bordo dei marciapiedi avevo riscontrato una marea di sacchetti in plastica, contenenti deiezioni canine, abbandonati in bella vista sui marciapiedi. Evidente che i sacchetti fossero stati lasciati probabilmente tempo prima da proprietari incivili di cani nelle aiuole stesse, sfruttando l’erba alta che le invadeva e li avrebbe celati alla vista. Altrettanto evidente che gli operatori Aster non si fossero sentiti in dovere di raccoglierli e portarli nel contenitore della spazzatura più vicino. Insomma ce le avevano lasciate in bella vista come irridente trofeo di guerra.  Come per comunicarci che per pulire avevano pulito e tagliato le erbacce, ma che il resto non era compito loro. Problema di competenze, evidentemente. Perché, come spiega Scarfì, la parte interna delle aiuole spetta all’Aster e quella esterna ad Amiu, insieme a caditoie e spazzamento meccanico. Poco importa se poi quei sacchetti hanno fatto bella mostra di se per parecchi giorni e costretto i passanti a ampie gimcane per non calpestarli. È il rovescio della medaglia della tanto strombazzata GenovaMeravigliosa. Quella di cui parla da tempo “Genovaerbosa”, un altro gruppo che, al pari di “Genova contro il degrado” si diletta nel registrare e attestare lo stato impietoso in cui versano le strade e le aiuole all’interno e ai loro bordi. E, comunque “Genovaerbosa” o no, per i nostri ex comunali e ora dipendenti delle municipalizzate i confini territoriali sono diventati peggio dei porti chiusi dal nostro ministro dell’interno Matteo Salvini. Sulle competenze nessuna deroga nemmeno quella che parrebbe logicamente suggerita dal buon senso.

 

amiuAnche perché magari a derogare una volta, allargando le competenze, si finirebbe poi  che la volta dopo, e quella dopo ancora, riscontrandone una certa funzionalità, qualcuno potrebbe pretendere che AMIU o ASTER le estendessero per sempre. E istantaneamente mi sono reso conto di quale deve essere stato lo sforzo richiesto dal sindaco Marco Bucci alla macchina comunale e delle municipalizzate (Amiu, Aster, ma anche Amt) per riuscire a vincere la scommessa di Euroflora. Con tutte le disfunzioni che nei giorni seguenti abbiamo avuto la possibilità di riscontrare e tastare con mano.

Scrivevo, pochi giorni or sono, che “u scindecu cu cria”, passato dal privato al pubblico, non avrebbe potuto fare altro che usare il pugno di ferro per invertire la tendenza. Solo che poi, come dice il proverbio, la persona che grida troppe volte al lupo non è più credibile. E solitamente gli ingranaggi che salvaguardano le pastoie di burocrazia e sindacati riescono ad avere la meglio anche sul più accanito osservante della funzionalità. Succederà così, ma facciamocene una ragione, che avremo alternate aiuole pulite all’esterno e strade e caditoie spazzate,  e aiuole interne inselvatichite, e aiuole interne in ordine e bordi laterali pieni di erbacce. Facciamocene una ragione, perché burocrazia e sindacati costituiscono il nerbo del tessuto lavorativo. E le competenze resteranno le competenze, a discapito evidente della competenza,  con la loro ottusa rigidita’. Del resto come pretendere che qualcuno usi il buon senso quando ci sono proprietari di cani che insacchettano le deiezioni dei loro animali ma poi risolvono che sia meglio abbandonarle e nasconderle in una aiuola con l’erba alta. Va bene che l’erba è alta e il Comune dovrebbe provvedere. Ma così a me sembra tanto il cane che si morde la coda. Ah, io una idea da Umarell ce l’avrei pure. È la solita ma vale per tutti “Si potrebbe fare meglio”.

Giona

Paolo De Totero

Quarantacinque anni di professione come praticante, giornalista, vicecapocronista, capocronista e caporedattore. Una vita professionale intensa passata tra L’Eco di Genova, Il Lavoro, Il Corriere Mercantile e La Gazzetta del Lunedì. Mattatore della trasmissione TV “Sgarbi per voi” con Vittorio Sgarbi e testimone del giornalismo che fu negli anni precedenti alla rivoluzione tecnologica, oggi Paolo De Totero è il direttore del nostro giornale digitale.

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