Genova – Sale a 13 il numero degli edifici sgomberati dopo il crollo del Ponte Morandi, mentre ammontano a 311 i nuclei familiari sfollati dai palazzi di via Porro (civ.6-6a-8- 10-12-14-16-5-7-9) e via del Campasso (civ. 39-41).
558 persone in totale, attualmente ospitate da familiari, in alberghi e strutture cittadine.
Per far fronte alle esigenze abitative di queste famiglie, sono stati individuati quarantacinque alloggi che verranno messi a disposizione da subito grazie alla task force costituita ieri da Regione Liguria, Comune di Genova e ARTE Genova, l’azienda territoriale regionale per l’edilizia, per dare una risposta immediata a una parte dei nuclei familiari sfollati.
Da ieri il tavolo tecnico è al lavoro per predisporre un piano di emergenza e mettere a disposizione gli alloggi richiesti in tempo brevissimo.
I 45 alloggi assegnabili subito sono rispettivamente: 33 di ARTE Genova, e 12 del Comune. Arte si occuperà inoltre del trasloco degli immobili.
Saranno i Vigili del Fuoco a dare l’autorizzazione alle famiglie per il ritiro del mobilio.
Gli alloggi individuati si trovano nella zona interessate dal crollo del ponte e nel Comune di Genova.
“L’obiettivo è quello di dare una risposta immediata agli inquilini sfollati, stiamo facendo il possibile per consegnare i primi alloggi in tempi brevissimi – spiegano il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale all’Edilizia Marco Scajola – Gli altri alloggi arriveranno più tardi, ma l’impegno è di dare una casa a tutti entro l’anno”.
Sabato 18 agosto il presidente di Regione Liguria Toti e il Sindaco di Genova Bucci consegneranno al Presidente del Consiglio dei Ministri Conte un documento contenente l’elenco delle ulteriori 300 abitazioni individuate, per le quali verrà richiesto un finanziamento straordinario finalizzato alla loro ristrutturazione.
“Anche questi alloggi sono liberi – continuano Toti e Scajola – Tutti saranno resi disponibili entro fine ottobre, quando si saranno conclusi i lavori di ristrutturazione, che abbiamo concordato con il Governo e che saranno inseriti, come copertura finanziaria, nel provvedimento relativo allo stato di emergenza. Ora servono risposte concrete da parte di tutti”.
“Stiamo lavorando duramente, con grande spirito di abnegazione, per rispondere il più velocemente possibile all’emergenza abitativa – dichiarano il Sindaco di Genova Marco Bucci e l’assessore comunale all’Edilizia Pietro Piciocchi – cercando fin da ora di dare priorità alle famiglie con minori, disabili, anziani. Confidiamo nel pronto aiuto del Governo e mettermo a disposizione tutti gli strumenti per accelerare l’esecuzione dei lavori necessari. Il Comune di Genova è già impegnato finanziariamente per affrontare le prime emergenze”.
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