Genova – Dopo il botta e risposta con Luigi Di Maio sull’eventuale pagamento del valore residuo in caso di revoca della concessione, torna a parlare Autostrade per l’Italia e lo fa nel giorno in cui Genova dà l’addio alle vittime del crollo del Morandi.
In una conferenza stampa sconcertante, dove non sono ammesse domande sui rapporti con il governo, Giovanni Castellucci e Fabio Cerchiai, rispettivamente l’AD di Autostrade per l’Italia e il Presidente di Atlantia, la holding che gestisce oltre 3.000 chilometri di rete autostradale italiana, hanno annunciato le misure che la società intende avviare per andare incontro alle esigenze dei parenti delle vittime, degli sfollati e della città.
Senza assumersi alcuna responsabilità dell’evento.
Infatti, lo stesso Castellucci, ha ripetuto più volte che non si sente di fare delle scuse finché non saranno accertate le colpe e le cause del crollo: “Noi sentiamo forte compassione, vicinanza e strazio, ma non riteniamo – dice – che ci siano le condizioni per assumerci la responsabilità di un evento che ancora deve essere indagato a fondo e accertato dalla magistratura”.
Il concessionario che si doveva occupare della manutenzione e della vigilanza, cioè Autostrade, si riserva di accertare “come è stato costruito, non da noi, questo ponte che risale agli anni ’60” anche perché “tutte le relazioni di cui sono a conoscenza davano uno stato di salute buono e la procedura che era stata avviata non era d’urgenza ma ristretta, e non era nulla di specifico ma un intervento per allungare la vita dell’opera”, conclude Castellucci.
Insomma, una situazione che sa di braccio di ferro.
Da una parte c’è Autostrade, che in 8 mesi si impegna a ricostruire un ponte d’acciaio, che mette a disposizione fondi per le famiglie delle vittime e per gli sfollati, che concede il suo aiuto per sveltire i lavori di Lungomare Canepa e che liberalizza il pedaggio nei tratti Pra’-Genova Aeroporto e Bolzaneto-Genova Ovest.
Ma che non intende ammettere responsabilità.
Dall’altra c’è il Governo che si troverà nella condizione di dover scegliere tra intraprendere un iter giudiziario lungo e pieno di imprevisti o accettare l’offerta invitante di Autostrade e non parlare più di revoca.
Nel mezzo ci sono 43 morti.
Simona Tarzia
Nel video di Fivedabliu le dichiarazioni di Castellucci e Cerchiai
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.