Morire sotto al Morandi: Aster propone una raccolta fondi per la famiglia di Alessandro Campora

La tragedia del ponte Morandi ha ferito drammaticamente Genova.
La nostra città ha pagato un tributo immane di vite umane e le conseguenze del crollo condizioneranno la vita dei genovesi per un tempo indefinito.Il dramma degli sfollati tocca nel profondo la coscienza di tutti noi.
Ma questa tragedia ha toccato fortemente anche la famiglia di Aster: il caro collega Alessandro Campora, benvoluto e stimato da tutti, sotto quel ponte ha perso la vita mentre stava lavorando.
Ci è sembrato doveroso proporre alla Direzione di avviare un’iniziativa congiunta, Direzione/RSU, per raccogliere fondi da destinare alla vedova del collega.
Questa iniziativa vuole essere soprattutto una sentita dimostrazione di affetto nei confronti del collega che troppo presto ci ha lasciato.
Ci auguriamo, entro pochissimi giorni, di poter rendere pubbliche le modalità di tale iniziativa.
In ultimo, ci si permetta di affermare che anche questa volta, come nel passato in occasione delle tragiche alluvioni che hanno colpito Genova, i lavoratori di Aster sono stati in prima linea per alleviare i disagi alla cittadinanza ed intervenire sulle infrastrutture per garantire un minor impatto sulla città dei problemi legati al traffico in dipendenza del crollo del ponte.
Nessuno si è tirato indietro: turni di lavoro massacranti, diurni e notturni, feriali e festivi, senza sosta, ininterrottamente da quel maledetto 14 agosto.
Aster è un patrimonio di Genova e dei genovesi poiché i lavoratori, sempre ed in ogni occasione, sono pronti ad intervenire per alleviare le sofferenze della città.
Ci auguriamo che questo rapporto, che ogni volta durante le tragedie cementa il rapporto tra Aster ed i genovesi, non si interrompa ad emergenza conclusa.

21.08.2018
R.S.U. ASTER

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