La dura legge del gol. Buona la seconda

Non so quanti di voi potranno comprendere quale sia la gioia di poter profferire “Io l’avevo detto”. Come una qualunque Cassandra da quattro soldi. O, peggio, come quel giornalista di rango che in quanto a ego e’ sviluppatissimo. Oddio, non tanto quanto uno come il popfilosofo Simone Regazzoni. Ma, insomma, solitamente, lo segue a poche bracciate di distanza. Roba infinitesimale. Anzi da fotofinish. Sì perché io l’avevo detto che c’era il modo per riabilitarsi per la Lega Calcio per aver egualmente fatto disputare le gare – tutte, tranne quelle di Genoa e Samp – nonostante la tragedia ancora fresca e le vittime del ponte Morandi collassato. In fondo erano state proclamate le giornate di lutto nazionale, e anche i tifosi più tifosi non avrebbero stentato a capire. Avevo suggerito, calcando il classico cerchiobottismo italiano,  di far giocare le partite e di devolvere simbolicamente gli incassi alle famiglie delle vittime o agli sfollati. E insieme a me lo aveva fatto anche una associazione di calcio femminile, “Assist”. Poi quando dicono che le donne quasi sempre ci sopravanzano, mostrando talvolta anche maggiore praticita’, signori uomini, non state a confutare.

Comunque oggi ho appreso che, tardivamente, la Lega Calcio ha comunicato che gli incassi devoluti saranno quelli della seconda giornata, quella che si giocherà fra sabato e domenica. In fondo l’obiettivo è stato raggiunto. Anche se, forse il senso del mondo che fa da contorno al calcio avrebbe suggerito di essere più pronti e meno tardivi. Perché, come tempistica, così assomigliano tanto alle scuse, anche quelle fuori tempo massimo, della società Autostrade, accusata di aver dimostrato, immediatamente dopo alla catastrofe, scarsa empatia per la tragedia vissuta dalle famiglie delle vittime e per il dramma dei genovesi che hanno forzatamente dovuto abbandonare le proprie abitazioni e che non vi faranno ritorno. Tornando alla Lega Calcio sarebbe stato un bel segnale la sospensione delle gare per farci intendere che le società di calcio e il loro mondo dorato non guardano soltanto alla logica dei profitti ma a tutto quanto accade attorno. Riconoscendo che nel novero degli interessi milionari e del business una parte importante ce l’hanno anche i tifosi. Gente comune, come tutti noi.
Di fronte a tanta magnanimità non mi è rimasto che registrare i ringraziamenti del sindaco Marco Bucci e del Governatore Giovanni Toti  che hanno trasecolato, probabilmente, di fronte a tanta bontà d’animo. In fondo tutto fa. O magari hanno ben altro a cui pensare per cacciarsi in altre futili polemiche.

E quindi non ci resta che dire “buona la seconda”. O, osservare, “peggio la toppa del buco”. Mi sarebbe piaciuto ascoltare in mezzo a tanta enfasi per i risultati della prima giornata di campionato, o per la prestazione di CR7, qualche voce autocritica. Che, forse non ho avuto la fortuna di poter sentire dai diretti interessati. Mentre anche nelle redazioni sportive ci si interrogava se fosse stato giusto o meno iniziarlo egualmente il campionato di serie A. E se limitarsi al solo minuto di silenzio, in definitiva non risultasse soltanto  il modo per lavarsene pilatescamente le mani. Senza che venisse toccato il portafogli. Mi verrebbe da dire “io l’avevo detto”. Ma pure “peggio la toppa del buco”.

Da parte mia, comunque vorrei essere solidale con la Lega Calcio. Non chiederò copyright. Anche se dubito che, così legati a bilanci e diritti televisivi me lo avrebbero riconosciuto.

Giona

Paolo De Totero

Quarantacinque anni di professione come praticante, giornalista, vicecapocronista, capocronista e caporedattore. Una vita professionale intensa passata tra L’Eco di Genova, Il Lavoro, Il Corriere Mercantile e La Gazzetta del Lunedì. Mattatore della trasmissione TV “Sgarbi per voi” con Vittorio Sgarbi e testimone del giornalismo che fu negli anni precedenti alla rivoluzione tecnologica, oggi Paolo De Totero è il direttore del nostro giornale digitale.

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