Nel corso del consiglio straordinario congiunto, il consigliere regionale di Rete a Sinistra denuncia che “la zona è occupata illegittimamente da un importante esponente della logistica”
Genova – Dal 14 agosto, giorno della catastrofe di ponte Morandi, il gruppo consiliare Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria ha una domanda prioritaria, che stamattina ha posto direttamente al presidente Toti e al sindaco Bucci nel corso del consiglio straordinario congiunto tra Regione e Comune: “A seguito del crollo, sono state avviate le procedure di controllo su tutte infrastrutture stradali della Liguria?”.
«Necessaria l’assoluta certezza che ponti e cavalcavia della nostra regione siano monitorati. Il crollo del ponte Morandi è l’ennesima in una lunga serie di tragedie che hanno sconvolto l’Italia negli ultimi anni, e che hanno interessato infrastrutture anche piuttosto recenti – dichiara il capogruppo Gianni Pastorino nel corso del suo intervento in aula -. Mi preoccupano situazioni come quella del ponte del Lagaccio. E allora chiedo a Toti, Bucci e agli assessori competenti se siano state avviate azioni preventive. Anzitutto, dobbiamo dare certezza ai cittadini e a chiunque attraversi la nostra regione che la vicenda di ponte Morandi non si ripeterà mai più».
Poi, dopo che il presidente Toti ha espresso estrema cautela sul rientro temporaneo nelle case, e un gruppo di sfollati ha dato il via a una protesta in aula con i cartelli “Nessuna demolizione, senza per noi una soluzione. Vogliamo risposte”, Pastorino ribadisce che «le persone che sono qui hanno sofferto quella tragedia; e oggi vivono il dramma di essere sfollate in una condizione di estrema precarietà. Toti riferisce che, per motivi di sicurezza, non è dato sapere se e quando i cittadini potranno accedere alle proprie case. Se è vero che su questo non possono esserci certezze, allora devono esserci sui risarcimenti e sulla consegna dei nuovi alloggi. Noi dobbiamo certezze ai residenti, perché dentro quelle case c’è tutta la loro vita».
«In questi giorni sono circolate previsioni fantasiose sulla ricostruzione: qualcuno dice addirittura 2 o 3 mesi, quando non sappiamo neppure se in un periodo del genere sarà risolto il problema della demolizione. Ben venga, come afferma il sindaco Bucci, il ritrovare l’orgoglio genovese. Ma quell’orgoglio passa dalla verità, quindi dal dire che i tempi saranno ben più lunghi – puntualizza Pastorino -. Gli errori sono sotto gli occhi di tutti: non commettiamone altri. Siamo l’unica città portuale che ha deciso di non avere una zona dedicata al concentramento dei camion, perché proprio quella zona è occupata illegittimamente da un importante esponente della logistica (il Gruppo Spinelli N.d.A.). Ora quell’area serve per la viabilità. E allora, su questo, sfidiamo Toti e Bucci: sarete in grado di ricondurre alla trasparenza le questioni sui beni pubblici? Sarete capaci di riconsegnare quell’area alla pubblica utilità?»
«Crediamo siano stati commessi molti errori di cui tutti, e non soltanto chi governa adesso, dobbiamo sentirci responsabili. Su quel tratto autostradale pesa la responsabilità di un’intera classe politica – commenta Pastorino -. Quindi ora dobbiamo cambiare i presupposti: anzitutto avere il coraggio di cambiare il rapporto con RFI, che oggi detta le condizioni; quando invece dovrebbe essere il contrario. Loro devono mettere a disposizione le aree per i parcheggi di interscambio; loro devono potenziare il trasporto su ferro».
«Ora ci aspettiamo collaborazione per cancellare l’isolamento in cui versa non solo la Valpolcevera, ma anche comuni come Arenzano e Cogoleto, finora totalmente ignorati. Tutto il ponente è in difficoltà – afferma in aula Pastorino, ricordando a Bucci il suo ruolo di Sindaco metropolitano -. La settimana scorsa abbiamo scritto all’Assessore Viale denunciando l’assenza di farmacie notturne in tutta la Valpolcevera. Stamattina abbiamo scoperto che a ponente c’è un’emergenza-approvvigionamento dei medicinali. La conclusione è evidente: va ricostruita una rete dei servizi sociosanitari diversa da quella attuale. Il potenziamento della sanità in Valpolcevera è un’esigenza ancor più reale. Per anni in quella zona abbiamo assistito al depotenziamento e al depauperamento dei presidi sociosanitari: un errore gravissimo, che oggi ci consegna una situazione drammatica. Servono da subito strutture di primo intervento».
«La situazione è difficilissima, quando riapriranno le scuole sarà devastante. Dunque le scelte diventano determinanti: la classe politica trovi momenti di condivisione, perché le idee migliori usciranno solo dal confronto con i municipi e con i loro rappresentanti, che conosco i fabbisogni e sanno individuare i disagi del territorio in cui vivono – conclude Pastorino -. La drammatica vicenda di ponte Morandi ci da la possibilità di ripensare questa città, come territorio e come flussi economici. Genova è una città che non vive di solo turismo, ma anche di risorse economiche proprie. Questo il punto da cui partire per una legge speciale che, comunque, va condivisa attraverso il rapporto con la cittadinanza».
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