La rabbia degli sfollati di via Porro: “Parole se ne stanno facendo tante ma noi ci troviamo fuori casa non per colpa nostra”

Momenti di tensione, questa mattina in Regione, durante il Consiglio congiunto monotematico sul Ponte Morandi

Genova – Momenti di tensione, questa mattina in Regione, durante il Consiglio congiunto monotematico sul Ponte Morandi.
Gli sfollati, che volevano assistere alla seduta e sono stati fermati sulla porta d’ingresso perché la sala era piena, hanno contestato pesantemente le istituzioni: “Siamo pronti a qualsiasi cosa”. E ancora: “Non stiamo qua come dei cani ad aspettare l’osso”.
Urla e spintoni finché il Sindaco Bucci decide di uscire: “Sinceramente non me lo aspettavo”, dice ai giornalisti e poi aggiunge: “Avevo già un appuntamento con i rappresentati alle quattro di oggi pomeriggio”.
Quando si affaccia sull’ingresso lo tempestano di domande, vogliono avere certezze sui tempi, vogliono rientrare nelle loro case per portar via gli oggetti e i ricordi di una vita, vogliono proposte concrete prima che le case vengano abbattute.
“Parole se ne stanno facendo tante ma noi ci troviamo fuori casa non per colpa nostra e nessuno sa qual è realmente la nostra posizione”, interviene un altro.
In fondo, gli sfollati del Morandi chiedono solo un futuro possibile.

Simona Tarzia

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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