Genova – “La vita, il lavoro, il futuro dopo il Ponte Morandi” questo il tema dell’incontro di stamattina al Teatro Albatros di Riavolo, organizzato dalla Camera del Lavoro e dalla Cgil Nazionale. L’intento è quello di ripensare, in seguito al crollo del Ponte Morandi, ad un nuovo sviluppo per la nostra città che la riscatti da quanto accaduto e che la riconsegni ad un futuro migliore.
Le 11.36 del 14 agosto segnano una data incancellabile nella memoria di Genova e niente è e potrà essere più come prima: a partire dalle emergenze come quella degli sfollati e delle migliaia di lavoratori direttamente o indirettamente coinvolti che vedono limitata o impedita la loro attività. Problemi che si sommano all’urgenza di trovare nuovi ammortizzatori sociali, peraltro oggi del tutto insufficienti quelli previsti dal decreto “Genova”, non ancora approvato. E poi c’è il tema della mobilità e delle infrastrutture. Da questo punto di vista Genova era già al collasso prima crollo del Ponte, ora, il tragico evento ne ha fatto deflagrare una realtà già compromessa. Anche su questo punto è necessario ridisegnare una nuova mobilità che consenta alla città non solo di tornare a vivere, ma che la proietti in un nuovo futuro sostenibile.
Per questo la Cgil propone una riflessione pubblica per discutere e lanciare delle proposte di riscatto dopo la tragedia.
Alla presenza della Segretaria Generale Susanna Camusso e di Ivano Bosco Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana di Genova, del Sindaco di Genova Marco Bucci , Paolo Odone Presidente Camera di Commercio di Genova, Paolo Andrea Raffetto Presidente Ordine Architetti Provincia di Genova, Enrico Musso Professore di Economia dei trasporti presso l’Università degli Studi di Genova, Franco Ravera Presidente del Comitato degli sfollati di Via E. Porro. Erano presenti anche i Segretari Confederali Cgil Gianna Fracassi e Maurizio Landini. Tra il pubblico presente, molto numeroso, erano presenti Cristina Lodi, Giovanni Lunardon e Alberto Pandolfo per il PD, Luca Pirondini e Stefano Giordano per il M5S, Gianni Pastorino per Rete a Sinistra.
L’apertura dei lavori è stata fatta di Ivano Bosco che nel lungo intervento, ha messo immediatamente l’accento sul rischio di perdita dei posti di lavoro dovuti, di fatto, alla frattura che il crollo del Morandi ha prodotto. Senza sottolineare che i problemi di Genova e della sua viabilità non sono recenti ma sicuramente sono stati ignorati per molto tempo.
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“Siamo in una situazione difficile”, così inizia il suo intervento Federico Romeo, Presidente del Municipio V Valpolcevera e a detta di molti il nuovo volto del PD a Genova.
“Le difficoltà sono molte perché il Morandi non rappresenta più un ponte ma un muso che ci divide dalla città”. Questa tragedia ha messo in evidenza quelle che erano già carenze importanti dal punto di vista urbanistico. I vuoti lasciati dalle imprese che negli anni hanno chiuso i battenti, hanno lasciato nel territorio dei vuoti che spesso si sono trasformati in degrado.
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L’intervento di Franco Ravera, Presidente del Comitato degli sfollati di via Porro, è durissimo. “Oggi, la prima cosa che ho pensato è che fa freddo. Sembra una banalità ma tutta la roba invernale è in casa”
Ma la parte più intensa del suo intervento è certamente quella dove Ravera paragona il vuoto lasciato dal Morandi come una ferita che in qualche modo si sta allargando. “noi in zona rossa siamo la punta dell’iceberg”. Non risparmia critiche al Ministro Toninelli, ” Conte dal palco, Toninelli al nostro presidio ci hanno rassicurato. L’attendibilità di una persona sta nel mantenere gli impegni e ancor di più l’attendinbilità di un governo. Se mi guarda in faccia e mi dice che entro il 24 esce il Decreto io mi aspetto che entro il 24 esca il Decreto, oppure mi dia una telefona e mi spieghi i motivi del ritardo e me li giustifichi”.
Non risparmia neppure un attacco a Società Autostrade – “ricordo a tutti che il 18 luglio il nostro Comitato ha posto il problema in una Commissione Consigliare ai dirigenti di Autostrade: “ma quel ponte è sicuro?” – e con supponenza dei dirigenti ci hanno risposto che facevano i lavori per renderlo ancora più sicuro”.
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Più tecnico l’intervento di Paolo Odone, Presidente della Camera di Commercio di Genova, che spiega ai commercianti delle zone interessate dal crollo, anche quelle non direttamente colpite, come poter accedere alla richiesta degli eventuali rimborsi.
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Certamente l’intervento più atteso quello del Sindaco Marco Bucci.
Definito “ruvido e di grana grossa” da Franco Ravera, passa direttamente all’elenco delle priorità che Genova ha per superare il momento di crisi della città.
Al primo posto gli sfollati, a cui dà la speranza di poter rientrare nelle case a prendere le loro cose.
“Non sappiamo ancora cosa faremo con le case. Se il ponte verrà smontato non verranno abbattute, ma non so chi di voi vorrà tornarci”.
A proposito del tema lavoro ” La prima è la cassa integrazione in deroga per tutte le aziende che sono nell’area rossa e arancione”. Spiega poi come verranno fatti i rimborsi per le attività commerciali che saranno calcolati sulla base della riduzione del giro di affari dal 14 agosto al 30 di settembre. Il fatturato sarà completamente restituito.
“In più abbiamo chiesto che tutte le aziende sotto al ponte debbano avere un’area dove ricollocarsi”
Queste alcune delle richieste che il Sindaco ha chiesto vengano inserite nel decreto Genova. “Se queste cose non saranno inserite nel decreto dovremo tornare a Roma e fare di nuovo la battaglia, perché’ non possiamo pensare che il Decreto venga fuori a metà”.
Dal punto di vista della mobilità la prima strada che verrà aperta sarà la 30 giugno, ora chiusa non per motivi tecnici ma perché i detriti sono inseriti nell’incidente probatorio. Se tutto andrà bene, l’incontro con il giudice avverrà venerdì’ e se la strada sarà dissequestrata, nel giro di una settimana verrà aperta non solo ai mezzi pesanti ma a tutti. Corso Persone sarà aperta solo quando verrà demolito il ponte. Nei programmi c’è anche l’apertura di un casello autostradale a San Cipriano.
“Tanti suggerimenti sono arrivati dai cittadini che tutti i giorni transitano sulle strade, Continuate a fare così perché nel 90% dei casi avete ragione”.
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Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.