Roma – Tredici giorni dopo il varo in Consiglio dei Ministri, oggi il Decreto Genova (leggi QUI) arriva al Colle.
Cosa prevede?
Intanto una certezza: si dovrà attendere ancora per conoscere il nome del Commissario straordinario che sarà designato “entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”.
Di più.
I 360milioni previsti per gli anni dal 2018 al 2029 saranno a valere sul Fondo Nazionale per le Infrastrutture, dunque sarà lo Stato ad anticipare i soldi nel caso in cui Autostrade per l’Italia S.p.A. rifiutasse di pagare.
E, infatti, sulla bozza bollinata oggi si legge: “In caso di omesso versamento nel termine, il Commissario straordinario può individuare, omessa ogni formalità non essenziale alla valutazione delle manifestazioni di disponibilità comunque pervenute, un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie alla integrale realizzazione delle opere, a fronte della cessione pro solvendo della pertinente quota dei crediti dello Stato nei confronti del concessionario alla data dell’evento“. Poi si dettaglia la garanzia pubblica attraverso l’istituzione di un fondo di garanzia, appunto, per assicurare il celere avvio delle attività del Commissario, in caso di mancato o ritardato versamento da parte del Concessionario, a garanzia dell’immediata attivazione del meccanismo di anticipazione è autorizzata la spesa di 30 milioni annui dall’anno 2018 all’anno 2029“.
Quindi il ponte chi lo paga?
È certo anche che non sarà Autostrade a ricostruire il viadotto ma un altro soggetto individuato dal Commissario straordinario tra “uno o più operatori economici che non abbiano alcuna partecipazione, diretta o indiretta, in società concessionarie di strade a pedaggio, ovvero siano da queste ultime controllate o, comunque, ad esse collegate, anche al fine di evitare un indebito vantaggio competitivo nel sistema delle concessioni autostradali”.
Le misure in materia fiscale
I redditi dei fabbricati oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, a decorrere dall’anno d’imposta in corso, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta sul reddito delle società fino al 31 dicembre 2020. Gli stessi, e fino alla medesima data, sono esenti dall’imposta comunale sugli immobili, IMU.
Fatto salvo l’adempimento degli obblighi dichiarativi di legge, non sono soggetti, a far data dal 14 agosto 2018, all’imposta di successione, né alle imposte e tasse ipotecarie e catastali, né all’imposta di bollo, gli immobili demoliti o dichiarati inagibili a seguito dell’evento.
Le imprese danneggiate
Alle imprese aventi sede operativa all’interno della zona delimitata con le ordinanze sindacali n. 282 del 14 agosto 2018, n. 307 del 26 agosto 2018, n. 310 del 30 agosto 2018 e n. 314 del 7 settembre 2018, nonché ai professionisti, artigiani e commercianti con sede o unità locale ubicate nella medesima zona, che nel periodo dal 14 agosto 2018 alla data di entrata in vigore del presente decreto hanno subito un decremento del fatturato rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2017, è riconosciuta, a domanda, una somma fino al 100 per cento del predetto decremento e nel limite massimo di euro 200.000. Il decremento di fatturato può essere dimostrato mediante dichiarazione dell’interessato accompagnata dall’estratto autentico delle pertinenti scritture contabili attinenti ai periodi di riferimento.
Tpl e viabilità
Sono stanziate a favore della Regione Liguria risorse straordinarie nella misura di 500.000 euro per l’anno 2018 e 23.000.000 di euro per il 2019 da destinare al finanziamento dei servizi di trasporto aggiuntivi per fronteggiare le criticità trasportistiche conseguenti all’evento, per l’efficientamento dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale già attivati nonché per garantire l’integrazione tariffaria tra le diverse modalità di trasporto nel territorio della città metropolitana di Genova.
Inoltre, sono attribuite alla Regione Liguria risorse straordinarie nella misura di euro 20.000.000 per l’anno 2019 per il rinnovo del parco mezzi utilizzati nella città metropolitana di Genova.
Per le infrastrutture viarie individuate dal Commissario delegato quali itinerari di viabilità alternativa, lo stesso Commissario può autorizzare, in deroga, le stazioni appaltanti ad operare varianti, in corso di esecuzione, funzionali all’accelerazione degli interventi necessari al superamento dell’emergenza.
Decurtati 60 milioni di euro per il porto
La quota di riparto del Fondo per il finanziamento degli interventi di adeguamento dei porti viene stabilita, per gli anni 2018 e 2019 nella misura del 3 per cento dell’imposta sul valore aggiunto dovuta sull’importazione delle merci introdotte nel territorio nazionale per il tramite di ciascun porto nel limite di 30 milioni di euro annui. Sulle prime si prevedevano 90 milioni.
47 articoli in tutto e solo 11 dedicati a Genova.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.