Fallimento Qui! Group, in arrivo 161 licenziamenti a Genova

Gianni Pastorino: “Massacro occupazionale senza precedenti. Il tempo sta per finire: Regione sostenga la vertenza dei lavoratori e istituisca con Filse un fondo di rotazione per le aziende creditrici”.

Genova – Fallimento di Qui! Group: dopo l’incontro al Mise sulla curatela si annunciano licenziamenti per 187 lavoratori, di cui 161 a Genova. «La crisi di Qui! Ticket e delle aziende connesse mostra numeri spaventosi. L’azienda conta 400 dipendenti a livello nazionale, di cui 283 aGenova: viste le percentuali, si tratta di uno fra i più inquietanti fenomeni di licenziamento collettivo che abbiano colpito il nostro territorio – dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino, impegnato in prima persona nel seguire la vicenda – Oggi restano a casa quasi 200 persone, cui seguirà l’effetto a cascata sull’indotto. Il 70% di questi lavoratori sono donne, quindi la vicenda farà aumentare in maniera esponenziale la disoccupazione femminile nel nostro territorio».

Il crack del gruppo colpisce direttamente anche 25.000 creditori, alcune migliaia in Liguria, fra pubblici esercizi e attività commerciali messi in ginocchio dalla crisi di liquidità. «È altrettanto spaventoso il numero di quanti devono ricevere soldi dall’azienda. I licenziamenti saranno destinati ad aumentare, se non saranno approntati interventi a sostegno degli esercizi messi in difficoltà dalla mancata riscossione dei ticket – sottolinea Pastorino -. Un vero e proprio massacro occupazionale, forse la crisi più grave abbattutasi su Genova negli ultimi anni. Di cui però si parla poco; forse perché i vertici di Qui! Group impongono una linea sotto traccia, molto familistica. Le parti sociali hanno già indetto giornate di mobilitazione: è necessario che la politica sostenga con forza queste iniziative sindacali».

«Il tempo sta per finire: chiediamo a Toti, Berrino e i capigruppo un incontro immediato con i sindacati, a sostegno della vertenza dei lavoratori di Qui! Group – conclude Pastorino – parallelamente, proponiamo che FILSE istituisca un fondo di rotazione per le attività commerciali messe in difficoltà dalle mancate riscossioni, anche a sostegno dell’occupazione in queste realtà».

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