Nuovo DEF, Traverso (S.I.A.P.): “Il documento trascura le forze dell’ordine e pregiudica la lotta alle mafie”

Genova – “Per il comparto sicurezza, secondo quanto si diceva in campagna elettorale, ci aspettavamo un segnale importante sulla copertura finanziaria per il rinnovo dei contratti e per le nuove assunzioni. Siamo disarmati, invece, in quanto queste risorse non le troviamo”.

Commenta così Roberto Traverso – Segretario Generale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (S.I.A.P.) – il nuovo Documento di Economia e Finanza del Governo Conte, dal quale si partirà per elaborare la legge di bilancio.
“A livello nazionale abbiamo questure e commissariati dove la media anagrafica è molto alta. In Liguria, ad esempio, abbiamo superato i 47 anni. Occorrerebbe tenere aperta la graduatoria dell’ultimo concorso per superare almeno le 10.000 unità”, continua Traverso che poi si mostra molto preoccupato per come il mancato ricambio anagrafico e la carenza di organico ormai cronica potrebbero influire soprattutto sull’attività investigativa.

E, infatti, precisa: “La polizia non avrà le risorse per combattere chi è veramente malavitoso, cioè la criminalità organizzata. Noi abbiamo un territorio, quello ligure, sempre più inquinato da questo fenomeno”. Poi sul caso genovese ricorda le parole del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione: “Noi, come sindacato, siamo d’accordo con Raffaele Cantone quando dice di fare attenzione alla gestione della fase di ricostruzione del ponte. È noto che il movimento terra è un’attività fortemente inquinata e quindi bisogna fare in modo che i lavori avvengano nel modo più trasparente possibile”.

Quindi sottolinea ancora la solidità delle radici mafiose sul nostro territorio: “Un territorio come il nostro che, lo ribadiamo ma non stiamo dicendo cose sconosciute, è fortemente a rischio” e la necessità “di risorse per poter combattere questo fenomeno. Sono anni che diciamo che la nostra Squadra Mobile non ha più le risorse, a livello di SCO, per potersi muovere sul territorio, per poter dare un supporto alle altre squadre mobili per esempio di Imperia, dove il personale non arriva alle dieci unità”, e conclude con un avvertimento: “Riteniamo che ci siano gli spazi per migliorare ma, nel caso non avvenisse, la nostra organizzazione sindacale prenderà una posizione forte”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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