Il grande carrello, ovvero l’isola dei franosi

 

Sfollati via Porro

A una prima lettura sembrerebbe tanto l’ultimo quizzone a premi di qualche tv generalista: “Ogni nucleo familiare avrà a disposizione due ore e 50 scatoloni per traslochi”. Poi, proseguendo nell’articolo si capisce che è tutt’altra cosa: “Dovranno muoversi sotto la direzione e il controllo dei Vigili del fuoco”. “Le piattaforme meccaniche serviranno a portare via velocemente cose un pochino più grandi, ma non a smontare la cucina. È impensabile che si possano portare via i mobili di casa“, precisa l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone. In caso di emergenza, è stato predisposto un piano di evacuazione da realizzare in appena 4 minuti. Il tutto, comunque, subordinato alla stabilità del meteo: il rientro sarà annullato se le condizioni non dovessero essere ottimali”.

E domani è il grande giorno, atteso dagli sfollati di via Porro contando le ore. Potranno rientrare nelle loro abitazioni per recuperare altri oggetti cari. In un gioco contro il tempo e facendo ricorso all’abilita degli stivatori per far contenere a quei 50 scatoloni da trasloco la maggior parte possibile delle loro cose. Ed è comprensibile che ci saranno momenti di commozione, ed altri di sconforto, nel rientrare nelle abitazioni lasciate alla chetichella nei giorni immediatamente successivi al crollo di ponte Morandi.

Il tutto, ad onta dei sentimenti e di sentimentalismi eccessivi, da trasformare in un fenomeno mediatico. Perché, forse, tutto questo esige la democrazia dell’informazione. Insomma, il momento del distacco dovrà essere immortalato e reso pubblico. Probabilmente perché i cittadini genovesi e quelli polceveraschi possano fugare, magari, il dubbio fazioso, che ci possano essere stati favoritismi. Oppure, soltanto per rendersi conto di quanto possano essere stati efficienti nel programmare le operazioni di smobilitazione degli appartamenti i due commissari in uno. Percio, a questo proposito, durante le operazioni di sgombero i giornalisti, gli operatori tv e i fotografi saranno ammessi nella zona rossa. Ma attenzione, soltanto a bordo di pulmini scoperti su cui sarà possibile salire venti per volta, sotto lo sguardo attento e rassicurante di un vigile del fuoco. Si tratterà, insomma, di una sorta di giro turistico in carrozzella, a caccia delle immagini più suggestive e commoventi. Ma questo è il circo massmediatico e questa è la comunicazione social, quella che viaggia veloce e anche no, bellezza.

Toti e BucciA tal scopo è iniziato a girare fra le redazioni di giornali, siti on line, tv, private e no, il comunicato dell’ufficio stampa del Comune per gli appositi accrediti
“GIOVEDÌ 18 E VENERDÌ 19 ottobre, DALLE ORE 10.00 Via Fillak, lato Certosa. In occasione dell’inizio delle attività di recupero beni da parte degli sfollati di via Porro è stato previsto – a partire dalle ore 10 – un servizio di accompagnamento con minibus scoperto all’interno della zona rossa per i giornalisti accreditati, con presenza di un vigile del fuoco. La durata del percorso è di 25 minuti circa. I Vigili del Fuoco hanno dato precise disposizioni cui attenersi per entrare nell’area interdetta: è possibile girare e scattare immagini soltanto a bordo del mezzo messo a disposizione. Ad ogni percorso potrà partecipare non più di un collega appartenente alla stessa testata. La priorità sarà data a videoperatori, fotografi. A bordo del mezzo non sarà possibile effettuare dirette social. Giornalisti, fotografi e videoperatori dovranno accreditarsi spedendo una richiesta al form http://www.comune.genova.it/content/richiesta-accredito-stampa-ponte-morandi, specificando: nome e cognome, nome della testata, recapito telefonico e mail, qualifica (fotografo, videoperatore, redattore, …). L’ordine di arrivo delle richieste costituirà uno dei criteri di priorità nell’organizzazione del servizio.

In ogni caso sarà assicurata a tutti i colleghi la possibilità di entrare – con le modalità che abbiamo detto – all’interno dell’area interdetta per svolgere il proprio lavoro. Gli uffici stampa di Comune di Genova e Regione Liguria forniranno comunque materiale video e fotografie per garantire a tutte le testate la copertura. Si chiede la massima collaborazione e comprensione ai colleghi, vista l’eccezionalità della situazione”.

Qualcuno ironicamente si è chiesto se gli addetti stampa di Comune e Regione, ormai un’intera troupe che si occupa di informazione e scenografie, circolerà fra le abitazioni un dì abbandonate, dividendo lo spazio con i giornalisti, i fotografi e i video operatori, o si servirà di più sceniche limousine che di volta in volta fungeranno da battistrada ai pulmini. Come se si trattasse di transitare in mezzo agli studios cinematografici americani. Perché in fondo il tutto, se non vi fosse di mezzo il dolore di tanta gente, ben si presterebbe a un simile paragone. Con un titolo della trasmissione al momento ancora tutto da decidere. Scegliendo fra “Il grande carrello”, oppure “l’Isola dei franosi”. Con doppia edizione e variante,  in caso di presenza del duo dei commissari o di un qualsiasi assessore a bordo dei pulmini scoperti o della limousine della troupe, in l’isola dei Franosi o il grande Fardello, entrambi, ovviamente vip. In poche parole un’operazione mediatica da far impallidire quella del grande scivolo a De Ferrari. Che poi in fin dei conti non scivolava. Ma è andato benissimo anche così.

Giona

Paolo De Totero

Quarantacinque anni di professione come praticante, giornalista, vicecapocronista, capocronista e caporedattore. Una vita professionale intensa passata tra L’Eco di Genova, Il Lavoro, Il Corriere Mercantile e La Gazzetta del Lunedì. Mattatore della trasmissione TV “Sgarbi per voi” con Vittorio Sgarbi e testimone del giornalismo che fu negli anni precedenti alla rivoluzione tecnologica, oggi Paolo De Totero è il direttore del nostro giornale digitale.

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