Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato Spontaneo Cittadini Borzoli e Fegino.
Dopo la risposta data dall’Assessore Stefano Garassino, Martedì 6 novembre in Consiglio Comunale all’interrogazione del consigliere Gianni Crivello a seguito della manifestazione che si è svolta ieri in Via Borzoli non possiamo che replicare facendo presenti alcune cose.
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Alla manifestazione hanno partecipato persone del quartiere esasperate e altre che hanno dato la propria solidarietà alle richieste di tutela della salute, della sicurezza della vivibilità di un quartiere che non vuole arrendersi a diventare l’ennesimo quartiere dormitorio,
Questo quartiere è da sempre soggetto a numerose servitù che, ci auguriamo, l’attuale amministrazione abbia ben chiare, soprattutto dopo la commissione itinerante, svolta ormai un anno fa, nella quale son state illustrate e palesate molte di esse; a dire il vero non ci risulta siano stati fatti passi in avanti presi provvedimenti, anzi……le cose sono peggiorate di seguito riportiamo i fatti piu’ eclatanti:
La rottura della tubatura di Iplom, il 17 aprile 2016, e ha riversato 700 mila litri di petrolio nel rio causando i danni ben noti e sottoponendoci ad un probabile e possibile pericolo per la salute oltre ad inquinamento del territorio; purtroppo la regia di tale operazione di bonifica è passata al Ministero con la rassicurazione che comunque sarebbe stata seguita dalle autorità locali che, però, non hanno ragguagliato la citta’ sull’andamento di tale procedura. Una quota della bonifica dovrebbe essere sotto il controllo delle autorità locali ed e’ relativa al ripristino e messa in sicurezza del versante dove è avvenuta la rottura del tubo che , sottolineiamo essere nelle medesime condizioni in cui si trovava subito dopo il primo intervento con in più il pericolo che per noi che sul territorio ci viviamo è evidente, di un movimento franoso in atto non contenuto dalla promessa naturalizzazione del versante.
Resta sempre evidente il problema della convivenza con una azienda a Rischio incidente rilevante (IPLOM) che, seppur il piano di emergenza esterno è stato finalmente rielaborato dalla Prefettura, non è stato certo diligentemente reso noto alla popolazione ne sono state predisposte esercitazioni, ne dalla nostra lettura sono state prese in considerazione le proposte che il comitato ha fatto durante colloquio con gli uffici interessati. Non abbiamo neppure visto l’amministrazione dare prescrizioni atte a eliminare i continui miasmi di idrocarburi che respiriamo, le centraline da tempo richieste sono state installate solo ora sebbene come comunicato da Arpal durante l’ultima commissione consiliare , erano già in possesso di Arpal da un mese, ma non si riusciva a fare il collegamento elettrico…E valuteremo cosa verrà rilevato a patto che venga reso noto.
Restano sempre evidenti i problemi per dover convivere con edifici abbandonati e pericolosi come nel caso della ex Eltin; su uno dei suoi muri i cui cornicioni cadono a pezzi , e’ presente non una pensilina del bus , ma un vero e proprio attentato alla sicurezza a chi si trova li ad aspettare l’autobus ed ed evitare i calcinacci. Ci siamo anche chiesti se si possa aspettarlo in più di 5 persone e non causare interruzioni di pubblico servizio essendo lungo la strada priva di marciapiedi. I marciapiedi altro motivo per cui ci siamo mobilitati, che mancano da sempre è vero, ma che non abbiamo certo visto progettati adesso, eppure volendo essere davvero artefici del cambiamento, si sarebbe potuto abbattere tale edificio e magari velocizzare il progetto del terzo lotto per la messa in sicurezza idraulica del rio , già finanziato da tempo, che, poiché siamo talmente di parte , abbiamo anche aiutato a trovare una proposta perché si potessero ricavare dei marciapiedi proprio nella parte finale della via nel luogo dove la strada si restringe e che a quanto pare è vietato percorrere perché o si deve necessariamente fare in mezzo alla strada, senza incorrere in una denuncia.
Tutte queste criticità sono da sempre state da noi denunciate anche alle precedenti amministrazioni che certo qui non hanno trovato vita facile e red carpet su cui fare passerella ma spesso pesanti contestazioni, le passate amministrazioni che non manchiamo certo di considerare responsabili per non averle risolte . Dopo il crollo del ponte Morandi abbiamo collaborato anche con la vostra amministrazione cercando soluzioni e segnalando criticità per quel che riguarda anche la questione viabilità, non senza aver avuto pazienza per il momento grave che stavamo attraversando.
Il quartiere ha pero’ sempre tenuto ben salda l’idea che in primis dovesse essere tutelata la salute e la sicurezza delle persone anche sulla viabilità , per questo si chiedeva di gestire la mobilità anche incentivando il trasporto pubblico gratuito per permettere alle persone di lasciare l’auto a casa, così come la possibilità di incrementare linea ferroviaria o ci siamo anche chiesti, perché non poter aprire corso Perrone così come aperta la Via 30 Giugno. Sottolineando anche la mancanza di marciapiedi e attraversamenti pedonali che con la mole di traffico che dobbiamo subire, sono causa di preoccupazioni per la sicurezza delle persone.
Perché vede assessore Garassino forse ha ragione lei, noi abbiamo fatto politica , quella concepita nel senso più alto del termine , poiché “Politica” in greco “Polites” è il cittadino e manifestare è un diritto di ogni cittadino , esercitare un diritto è il modo più profondo di fare politica quindi, certo è stata una manifestazione politica in quanto fatta da cittadini.
I nostri saluti .
Comitato spontaneo cittadini Borzoli e Fegino
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