Genova – Trent’anni con l’esclusione di ogni circostanza attenuante.
Questa la richiesta del PM per il marito di Jenny Angela Coelo, il cinquantaduenne Javier Napoleon Pareja Gamboa, formulata stamattina nel corso della prima udienza del giudizio abbreviato.
L’uomo, reo confesso, è accusato di aver ucciso la moglie con una coltellata al cuore nell’appartamento di via Fillak che Jenny Angela Coelo condivideva con una coinquilina.
Una natura brutale quella del Gamboa, mostrata più volte e non solo contro la moglie: nel 2004 aveva colpito con una coltellata la suocera, intervenuta per difendere la figlia nel corso dell’ennesima lite violenta tra i due.
“Sicuramente già il capo d’imputazione che parla di recidiva, racconta una storia di violenze pregresse – denuncia Giuseppe Maria Gallo, avvocato della famiglia di Jenny – che anche l’autopsia ha confermato. La vita della signora è stata una vita tribolata”.
Una relazione, come spesso accade, tenuta in piedi solo per il figlio Napoleone che oggi, a 22 anni, si è costituito parte civile insieme alla nonna e allo zio contro il padre.
“Un padre che il ragazzo non vuole più vedere” conferma Gallo che poi aggiunge: “Una scelta coraggiosa quella di costituirsi parte civile perché si è voluto confrontare con tutte le carte del processo, autopsia inclusa“.
La sentenza è attesa già per la settimana prossima: “Il 5 dicembre verrà letto il dispositivo della sentenza e siamo fiduciosi che verranno accolte le richieste integrali della pubblica accusa”, conclude Gallo.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.