Genova – L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, indagato con altre 21 persone e con le società Aspi e Spea per il crollo di Ponte Morandi, ascoltato questa mattina dai Pm, Massimo Terrile e Walter Cotugno, ha consegnato una memoria difensiva e si è avvalso della facoltà di non rispondere.
“In considerazione della complessità e della gravità dei tragici fatti sottoposti al vaglio della magistratura – ha dichiarato al termine dell’interrogatorio il suo avvocato difensore, Paola Severino – abbiamo ritenuto opportuno dichiarare la disponibilità dell’ingegner Castellucci a rispondere, nei limiti delle competenze a lui facenti capo e delle deleghe previste dall’organizzazione societaria, una volta che l’incidente probatorio sia concluso, siano state ricostruite le cause dell’evento e ne siano state tratte le eventuali specifiche contestazioni”.
Castellucci, che questa mattina ha riferito ai magistrati “in merito alle ulteriori verifiche e agli accertamenti sulla sicurezza della rete, che stiamo conducendo anche con l’ausilio di società di ingegneria indipendenti esterne, e su ciò che stiamo facendo per le famiglie delle vittime e per i danneggiati dalla tragedia”, ha dato agli inquirenti rassicurazioni sull’esito positivo di questi controlli e quindi ha esposto “i nostri interventi a supporto di chi è stato coinvolto nella tragedia: fino ad oggi abbiamo erogato contributi a circa 300 famiglie senza casa ed a circa 500 commercianti e artigiani. Inoltre la società, senza attendere i tempi lunghi delle assicurazioni, ha assunto direttamente l’iniziativa per garantire il giusto risarcimento a circa 150 eredi delle vittime della tragedia”.
L’AD di ASPI ha anche chiarito ai Pm che “gli interventi di manutenzione effettuati dalla società, sulla base delle previsioni della Convenzione in essere, non vengono remunerati in alcun modo in tariffa”.
Una conferma, infine, in merito alle dimissioni dalla società: “Il processo di progressiva riduzione delle mie responsabilità e di uscita da Autostrade per l’Italia, che è iniziato prima di questa tragedia, riprenderà a breve”, ha concluso Castellucci rispondendo ai giornalisti.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.