Genova – Una folata di ottimismo aveva investito gli abitanti di Begato dopo la risposta del Sindaco Bucci all’appello di #Digavox (QUI il nostro articolo).
Con una perfetta regia, la sera del 18 giugno scorso, l’amministrazione si era trasferita in massa nel quartiere per un sopralluogo, dando l’impressione che, finalmente, alcune voci si potessero depennare dal lungo catalogo del malcontento.
E infatti, solo un mese dopo, ecco che alla casetta ambientale di via Maritano si presenta anche il Governatore Toti con il suo pacco dono: oltre 4 milioni di euro per la “rivitalizzazione del tessuto sociale puntando, in particolare, sulla rigenerazione urbana attraverso interventi mirati di manutenzione straordinaria e interventi sulle aree esterne” (QUI il nostro articolo).
Ma cosa è successo dopo?
Lo abbiamo scoperto venerdì 30 novembre, all’assemblea pubblica organizzata dal Comitato Quartiere Diamante per fare il punto insieme ai tecnici di A.R.T.E., ai sindacati delle case ERP, SUNIA e SICET, al Municipio V e al Comune di Genova.
Qui, tra le contestazioni degli inquilini che si lamentano perché “vi abbiamo fatto vedere i problemi che abbiamo e non avete fatto niente”, si è saputo che dei 4,6 milioni promessi da Toti per la riqualificazione del quartiere non c’è traccia.
Che non ci sarà nessun intervento di ristrutturazione dei 521 appartamenti delle Dighe, ma anzi prende sempre più corpo l’ipotesi demolizione.
Ma in quanto tempo? Le famiglie verranno spostate?
Nell’attesa, la gente della Diga rossa è al freddo.
Che nel 2019 apriranno i cantieri finanziati con i 4 milioni di euro dell’accordo quadro[1].
A grandi linee, i lavori partiranno dal civico 58 di via Brocchi – rifacimento tetto e facciate -, per poi passare al 59 – tetto e facciate -, e ai civici 13, 16, e 18 con un altro intervento importante di recupero degli spazi comuni, di ripristino dei poggioli e degli alloggi. Il problema, però, è che con gli attuali stanziamenti si rifaranno solo 20 poggioli su 150.
Passando a via Cechov, al civico 8 saranno ristrutturati alcuni appartamenti sfitti da riassegnare, mentre al 26 di via Pedrini gli interventi riguarderanno l’ascensore.
Su proposta del Comitato Quartiere Diamante, inoltre, il Comune ha accettato di sostituire gli infissi a tutti i caseggiati e l’intervento comincerà con via Vigliero.
Previste novità anche per la videosorveglianza: 150.000 euro investiti su via Cechov, via Brocchi, via Pedrini e via Maritano, dove l’abbandono di ingombranti “sta diventando un problema di incolumità pubblica”, dichiarano gli inquilini. In questo caso il lavoro non sarà affidato ad A.R.T.E. ma ad A.S.Ter.
Lasciamo l’assemblea tra le perplessità del Comitato, che ribadisce come per ristrutturare i 12.000 alloggi del Diamante servirebbero almeno 120milioni di euro, e le contestazioni dei residenti che urlano “ormai non ce la facciamo più, non abbiamo nemmeno il riscaldamento anche se lo paghiamo“, in attesa che la Commissione VII Welfare, in programma questo pomeriggio a Tursi, dia ai cittadini qualche risposta.
[1] Accordo Quadro per l’affidamento di interventi edili di “recupero funzionale edilizio e impiantistico di alloggi di E.R.P. sfitti nel municipio V Valpolcevera – Begato Quartiere Diamante nell’ambito del – pon metro 2014-2020 – asse 4 “infrastrutture”.
Simona Tarzia e Fabio Palli hanno collaborato alla realizzazione di DigaVox , il docu-film sull’emergenza abitativa alle Dighe di Begato.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.