Genova – Nessun indennizzo riconosciuto, nè quello previsto dal P.R.I.S. nè l’immediato sgombero.
È questo il rischio per gli inquilini che abitavano in via Porro in comodato d’uso, senza un contratto registrato, e che, dopo aver ricevuto rassicurazioni dalla struttura commissariale, ad oggi vivono ancora nell’incertezza.
Eppure hanno le carte in regola.
Hanno il certificato di sfollati, sono inquilini ai quali è stato riconosciuto che alla data del 14 agosto dimoravano in zona, hanno ricevuto il contributo per autonoma sistemazione, e il comodato d’uso in forma verbale è previsto dalla legge.
“Questo aspetto, però, non è stato chiarito, i notai non hanno ricevuto indicazioni e hanno alzato le mani a dire che, rispetto alla nostra situazione, non c’è nulla di scritto”. Dichiara Monica Marinelli, anche lei inquilina di via Porro, che poi ci tiene a precisare che si tratta di “case nelle quali abitiamo come figli o comunque parenti dei proprietari“.
I tempi sono stretti.
Il 20 dicembre prossimo scade il termine per la cessione degli immobili in Zona rossa e poi il Commissario potrà procedere con gli espropri nei confronti di chi non ha firmato.
Precisa Luca Fava del Comitato sfollati: “È un problema che riguarda da vicino i comodanti, che in linea di massima sono genitori, fratelli o parenti, e che si trovano nell’imbarazzo di dover firmare entro una certa data, escludendo il proprio familiare dagli indennizzi, oppure non firmare ed essere espropriati“.
“Il problema deve essere risolto a brevissimo”, continua Fava che spiega come in un primo tempo il sub-commissario, Piero Carlo Floreani, abbia dichiarato che “la questione sarebbe stata affrontata dopo le cessioni ma con i notai è emersa, invece, l’esigenza di inserire gli inquilini nell’atto di cessione“.
Una questione complessa che gli inquilini hanno evidenziato alla struttura commissariale e che i notai eroganti hanno segnalato al Consiglio Notarile di Genova che “nella persona del suo Presidente, Ugo Becchini, deve aver fatto a sua volta riferimento al Commissario Bucci. Ci aspettiamo una soluzione e non volgiamo credere che dopo quattro mesi di sofferenze, quattro o cinque persone vengano escluse dagli indennizzi che gli spettano di diritto. Per non parlare, poi, di chi era in affitto in nero. Non si sa quanti, non si sa chi siano ma sappiano che c’erano e se non si manifestano non riceveranno nulla”, conclude Fava.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.