Dalle 14:00 nello spazio antistante la stazione Metro a Brin
“Dal crollo del Ponte Morandi assistiamo quotidianamente al bombardamento mediatico su quanto siano inderogabili Gronda e Terzo Valico per far rinascere Genova. Sappiamo quanto queste affermazioni siano infondate, quanto dati trasportistici e studi tecnici smontino da decenni questa retorica, quanto la nostra città avrebbe dannatamente bisogno di altro. Sappiamo che ciò di cui abbiamo bisogno non è la guerra agli ultimi portata avanti da una certa politica, con buona sponda delle Amministrazioni Locali. Sappiamo altresì che non sarà di certo un decreto a salvare la nostra città.
Genova è divisa in due, non solo da un ponte spezzato. Da tempo esistono due città: una esclusiva e luccicante e un’altra fatta di periferie abbandonate, di quartieri dormitorio, di valli sacrificabili al progresso di pochi. Nei loro progetti apparteniamo, senza dubbi, alla seconda. Se vuole avere un futuro la Valpolcevera deve imparare a lottare per i suoi diritti, pretendere che siano attuate opere contro il dissesto idrogeologico e non ulteriori scempi e colate di cemento, deve ottenere i servizi di cui necessita, un trasporto pubblico efficiente, spazi per fare cultura.
La Valpolcevera deve saper ritrovare la bellezza, perché non puo’ essere ridotta ad un corridoio logistico, ma deve tornare ad essere un luogo per vivere”.
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