Genova – È attesa per oggi, secondo i rumors di Palazzo Tursi, la firma del decreto per la demolizione di ciò che resta del Morandi. Certamente domani ci sarà un evento organizzato nei pressi del ponte sul Polcevera per la picconata rituale di inizio del cantiere. Applausi, sorrisi e interviste non necessariamente in quest’ ordine.
Vabbè noi siamo dei ficcanaso e ci piacerebbe sapere, anche con complicati dati tecnici che ci premureremo di far decriptare, il perché della scelta di demolire tutto, quanto tempo ci vorrà per costruire il cantiere per la demolizione/ricostruzione, quante tonnellate di detriti verranno prodotte, dove verranno messe e quindi quanti camion verranno movimentati, i nomi delle aziende e con quali criteri sono state scelte per trasportare i detriti, quanti saranno i cantieri che coinvolgeranno il nuovo ponte e l’eventuale Gronda e molte altre domande, tutte poco celebrative ma che sono di interesse per le comunità che vivono e subiscono i disagi causati dalla tragedia del 14 agosto. Inutile dire che gli eventi messi in agenda dalle comunità dove si sarebbe disquisito di alternative alla demolizione diventeranno improvvisamente inutili.
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