L’Italia è tra le nazioni d’Europa con un elevato livello di sismicità: stante la vulnerabilità del patrimonio edilizio e storico-culturale ne consegue un alto rischio per il nostro territorio
Gli innumerevoli borghi collinari e montani, che costituiscono un unicum di grande valore storico, culturale ed edilizio, necessitano pertanto di sistematici interventi strutturali.
La sequenza sismica del 2016-2017 in Appennino centrale ha messo nuovamente in luce la fragilità del territorio, presente anche in altre zone d’Italia, tra le quali anche la Liguria.
L’Italia possiede un ottimo patrimonio di conoscenza scientifica sulla pericolosità sismica e geologica, sia per tradizione sia per l’attività di ricerca. Anche se in continuo aggiornamento e approfondimento, la pericolosità sismica dell’intera penisola è conosciuta: in ogni regione geografica è nota l’accelerazione massima al suolo che determina uno scuotimento sismico. La capacità di monitorare il territorio sta aumentando sensibilmente, grazie al miglioramento delle tecniche di analisi, sia da remoto sia in sito. Negli ultimi anni, si stanno poi sviluppando gli studi di microzonazione sismica, utili a conoscere la risposta delle diverse porzioni di territorio allo scuotimento sismico e determinanti per la pianificazione territoriale. Gli investimenti in termini di conoscenza sono ovviamente il primo passo del lungo cammino verso la mitigazione del rischio e solo partendo da solide basi scientifiche conoscitive è possibile approntare le corrette scelte politiche. Assume particolare importanza, a tale riguardo, la comunicazione delle conoscenze acquisite a un pubblico più vasto rispetto a quello degli addetti ai lavori.
Il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Liguria, Carlo Civelli, sottolinea: “L’incontro ha una notevole importanza per far meglio conoscere ai tecnici ed alla cittadinanza le problematiche riguardanti il rischio sismico. Spesso c’è la convinzione che basti costruire un edificio robusto, in grado di resistere alle sollecitazioni provocate da un terremoto, con l’utilizzo anche di accorgimenti costruttivi quali isolatori o dissipatori per raggiungere un buon grado di sicurezza, e spesso ci si dimentica, o si sottovaluta, il fatto che quell’edificio poggia su terreni anch’essi sollecitati dalle energie del terremoto e che il più robusto dei fabbricati può essere danneggiato se il terreno su cui poggia si liquefa o cede o frana a seguito dell’azione delle onde sismiche. Occorre quindi essere a conoscenza di queste problematiche, di come gli effetti del terremoto sul costruito dipendano anche dalla morfologia e dalla natura del terreno, per pervenire, attraverso l’approfondimento e la valorizzazione e diffusione di questi studi, ad un maggior grado di sicurezza nei confronti del rischio sismico”.
L’iniziativa editoriale della SIGEA sul ‘Rischio sismico in Italia: analisi e prospettive per una prevenzione efficace in un Paese fragile’ ha il merito di mostrare molte delle attività che vengono condotte in Italia dalla comunità di studiosi della pericolosità e del rischio sismico, e quindi di fornire informazioni corrette a tecnici, cittadini e decisori politici.
L’incontro “Rischio sismico in Italia: quali prospettive?” si terrà martedì 8 gennaio 2019, dalle ore 15 alle 18, al Museo Civico di Storia Naturale (Via Brigata Liguria 9, Genova) ed è aperto a tutta la cittadinanza con ingresso libero fino a esaurimento posti.
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