Ennesimo taglio per la salvaguardia dei cittadini genovesi.
Un altro passo indietro per la città di Genova che oggi perde un importante presidio nel ponente. Infatti, con modalità assolutamente autoritarie e prive di condivisione, il comandante Piccinini di Genova impone l’annullamento della squadra supplettiva nella zona Ansaldo e nel ponente, medicando con un timido consiglio alla buona gestione del fai da te: “se ci riesci bene altrimenti si elimina”.
Un consiglio privo di economie lasciando il solito cerino in mano agli operativi mentre la classe dirigente del comando studia come migliorare la performance del soccorso in base ai numeri, all’età dei pompieri e dei loro mezzi.
Invitiamo la cittadinanza a visitare il museo della centrale in Via Albertazzi 2 ed i distaccamenti genovesi per notare come bagni e le strutture ricordino l’edilizia degli anni sessanta, mentre gli operatori ricordano le leve degli anni sessanta…qualcosa li accomuna.
Per queste motivazioni USB dichiara lo stato di agitazione per contestare la politica del risparmio a discapito della sicurezza e salvaguardia in una città dove le scelte infami del profitto hanno creato morte e disperazione e noi non vogliamo essere complici di questo sistema
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