Genova – Giornata di protesta, domani 28 dicembre, contro la manovra finanziaria del governo.
Scenderanno in piazza anche i poliziotti pensionati “perché questa legge di bilancio offende i poliziotti pensionati che da anni aspettavano il promesso incremento del proprio assegno mensile in base al costo della vita”.
È infuriato Roberto Traverso – Segretario Generale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (S.I.A.P.) – che denuncia: “Anche in queste ore di festa natalizia, molti colleghi pensionati della polizia di stato mi hanno chiesto in privato chiarimenti su come inciderà sulla loro pensione il taglio sulle indicizzazioni previsto dalla nuova legge di bilancio. In questi giorni stanno circolando sui media nazionali interpretazioni tranquillizzanti che minimizzano il danno della parziale mancata perequazione delle pensioni dei poliziotti in pochi centesimi ma non è vero”.
Spiega ancora Traverso: “Credo sia opportuno provare a fornire informazioni utili e non strumentali: la novità introdotta dalla nuova legge finanziaria prevede che dal 1° gennaio 2019 gli assegni previdenziali e assistenziali beneficeranno della perequazione, ossia dell’adeguamento dell’importo con la variazione dell’inflazione. Si tratta di uno strumento molto importante, dal momento che in questo modo il valore d’acquisto della pensione rimane inalterato nel tempo.
È stato un decreto pubblicato dal MEF – il Ministero dell’Economia e delle Finanze – in Gazzetta Ufficiale in data 16 novembre 2018 ad ufficializzare il tasso di riferimento da applicare per la rivalutazione delle pensioni nel 2019: un +1,1%, che porterà il trattamento minimo dagli attuali 507,42 € a 513,01 € lordi”.
Non tutte le pensioni, però.
“Con la legge di bilancio 2019, infatti, è stato stabilito che beneficeranno della rivalutazione al tasso pieno solamente gli assegni previdenziali con importo non superiore a tre volte il trattamento minimo lordo. Sugli assegni di importo superiore, invece, per la perequazione si utilizzerà un tasso ridotto secondo le aliquote previste in base all’importo dell’assegno”, continua Traverso che tiene ad aggiungere: “Attualmente i poliziotti in pensione percepiscono una pensione il cui importo varia mediamente (in base a qualifica e sistema previdenziale applicato: retributivo puro o misto) dai 1600 ai 2100 netti mensili. Quindi, considerando che la pressione fiscale e assistenziale, che affligge i lavoratori dipendenti e di conseguenza i pensionati, supera ampiamente il 40%. Significa che, proiettando al lordo, la situazione che interessa i colleghi pensionati, ci troviamo di fronte ad una forbice media che varia circa da 3000 a 4000 euro lordi. Questo significa che, rispetto ai 500 euro lordi base, ci troviamo di fronte a pensioni che superano il minimo da 6 a 7 volte”.
In breve: chi percepisce 3000 € lordi, beneficerà di un’indicizzazione dello 0,572%, anziché dell’1,1%, e questo significa che, invece di percepire un incremento mensile lordo di 33 euro, percepirà 17,16 euro: ovvero 15,86 euro in meno (in un anno 15,86 x13= 205,82 euro lordi). Chi ne percepisce 4000, beneficerà di un’indicizzazione dello 0,517% e dunque, invece di percepire un incremento mensile lordo di 44 euro, percepirà 20,68 euro: ovvero 23,32 euro in meno (in un anno 23,32×13= 303,16 euro lordi).
“Quando leggo che nessun pensionato percepirà un euro in meno oppure che l’eventuale danno si concretizzerà in soli pochi centesimi, ritengo che sia un offesa ai poliziotti pensionati che da anni aspettano che vengano indicizzate e quindi adeguate al costo della vita le proprie pensioni. La mia è un’analisi basata su elementi oggettivi e non su argomenti strumentali. La demagogia la lascio ad altri” conclude Traverso che poi lancia una frecciata al Vicepresidente del Consiglio: “Salvini, invece di mettersi la maglietta della Polizia di Stato, dovrebbe evitare di creare false aspettative alle forze dell’ordine”.
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