Parte la privatizzazione di elisoccorso in Liguria, USB: “Lotteremo per mantenere pubblico il servizio”

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Genova –  È partito il 2 gennaio, con il bando di Regione Liguria per l’assegnazione dei servizi di trasporto sanitario, il percorso di privatizzazione di elisoccorso.

L’ANTEFATTO
Tutto parte da una nota inviata al Presidente della Regione, Giovanni Toti, nella quale, ai primi di agosto del 2018, il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Bruno Frattasi, liquidava così la convenzione con Regione Liguria: “Le sopravvenute necessità organizzative del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non consentono oggi, di rinnovare, negli stessi termini, la convenzione in oggetto”.

LA RABBIA DI USB
“Da quel giorno di agosto  siamo stati testimoni e parte attiva di una lotta praticamente in solitaria, che si conclude oggi con la gara d’appalto e la scelta di affidare ai privati un servizio che dovrebbe restare pubblico”, dichiara Enrico Piccardo, elicotterista e coordinatore regionale USB, che poi aggiunge una nota polemica contro la stessa amministrazione dei Vigili del Fuoco, denunciando come il crollo del 14 agosto avrebbe in qualche modo compromesso  il “piano lampo” per distruggere la convenzione elisoccorso.
E, infatti, continua: Dopo il crollo del ponte Morandi si sono materializzati a Genova uomini ed elicotteri che nella nota di qualche giorno prima sembravano non essere in possesso del Corpo Nazionale o,  quantomeno, sembravano destinati ad altri compiti istituzionali ritenuti più importanti”.
“Improvvisamente”, fa notare Piccardo, “si sono materializzati uomini e mezzi, danneggiando l’immagine dell’ intero Corpo Nazionale”.

MA COSA SUCCEDERÀ AL SERVIZIO DI ELISOCCORSO?
Sarà spacchettato.
La gara d’appalto, per un valore complessivo superiore a 33 milioni di euro in nove anni e indetta da Regione Liguria in collaborazione con Regione Lombardia, prevede infatti il solo svolgimento del servizio di eliambulanza HEMS (Helicopter Emergency Medical Service), cioè i trasporti sanitari che non hanno carattere di urgenza.
La parte dei trasporti emergenziali SAR (Search and Rescue) resterà, invece, affidata ai Vigili del Fuoco.
“Due servizi”, puntualizza Piccardo, “che negli anni trascorsi noi svolgevamo in toto al costo di 1,8 milioni di euro”.
Elicotteri usati come taxi, a un costo elevatissimo e in assenza di normativa”,
gli fa eco Stefano Giordano, portavoce M5S in Consiglio Comunale, che osserva come sia questa la situazione delle altre regioni italiane dove il servizio è affidato a privati.

UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE
“Continuare una sorta di collaborazione con i Vigili del Fuoco per quel che concerne i servizi di soccorso tecnico sanitario a persone in zone impervie o in mare con elicottero, è uno specchietto per le allodole” , accusa ancora Piccardo che fa notare come, ad oggi, non ci siano garanzie in merito al sostentamento di tale servizio da parte dell’ Amministrazione.
“Siamo pronti a scommettere che le risposte dell’ Amministrazione VVF saranno vaghe e poco chiare, per costringere la Regione ad affidare definitivamente il pacchetto completo del servizio ai privati, con un ritocco dei costi che ovviamente non saranno al ribasso”, conclude Piccardo che poi promette: “Proseguiremo la nostra lotta per cercare di mantenere un servizio che deve restare pubblico, svelando all’opinione pubblica gli eventuali responsabili di scelte e comportamenti scellerati e riservandoci di denunciare alle autorità preposte eventuali irregolarità riscontrate nell’attuazione di tali scelte e comportamenti”.

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Simona Tarzia

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.