Genova – Il muro di via Ferri approda in Consiglio Comunale con un articolo 54, cioè un’interrogazione a risposta immediata, presentato da Paolo Putti di Chiamami Genova, che incalza così l’assessore ai lavori pubblici, Paolo Fanghella: “Gli inquilini di via Ferri vivono in uno dei nodi più problematici di Genova per la viabilità e si costruisce un muro alto due metri davanti a un portone? Come è successo? E, soprattutto, cosa si può fare ora?”.
“Gli assessori danno degli indirizzi, poi i progetti li firmano i tecnici nel rispetto della normativa vigente. Questo per dire che il muro non è stato realizzato a caso ma per ovviare al fatto che lì passano i Tir e dunque serve per mettere in sicurezza il palazzo”, risponde Fanghella che poi sui correttivi precisa: “Abbiamo trovato una nuova soluzione che ci trova d’accordo, almeno a parole, con gli inquilini. Si tratta di ridurre il parapetto in altezza, 30-40 centimetri, e poi posare sulla sommità un guard rail metallico”.
Sempre per evitare l’effetto loculo, verrà rialzato il marciapiede consentendo l’eliminazione degli scalini che si trovano davanti al portone.
“È evidente che rialzando il marciapiede diminuisce anche la percezione dell’altezza del parapetto” continua Fanghella che agli inquilini ha prospettato anche l’utilizzo esclusivo del marciapiede, con un atto che glielo concede in comodato d’uso gratuito, attraverso la posa di un cancello metallico.
Insomma, pare che il Comune ci abbia messo una pezza. Resta il fatto che gli errori progettuali li pagherà la collettività.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.