Maxi operazione antimafia, in carcere 11 membri del clan Rinzivillo

È in corso dalle prime luci dell’alba il blitz antimafia, coordinato dalle DDA di Caltanissetta e Roma, contro la famiglia mafiosa Rinzivillo di Gela

Caltanissetta – Sono oltre 100 gli operatori di polizia di Caltanissetta e i finanzieri romani che stanno eseguendo, in Italia e in Germania, due ordinanze di custodia cautelare in carcere contro undici persone, affiliate o comunque vicine a Cosa Nostra.

I destinatari delle misure sono:

  • –  RINZIVILLO Salvatore (classe1960), attualmente in carcere;
  • –  D’AMBRA Giandomenico (classe 1971), attualmente agli arresti domiciliari;
  • –  LAZZARI Marco (classe 1970), attualmente in carcere;
  • –  PETRONE Cristiano (classe 1973), attualmente in carcere;
  • –  MARTORANA Ivano (classe 1981), attualmente in carcere;
  • –  FERRACANE Riccardo (classe 1956);
  • –  CASSARO Giuseppe (classe 1970);
  • –  GUELI Nicola (classe1982);
  • –  GUELI Salvatore (classe 1975);
  • –  SPITERI Gabriele (classe1973),

 Tranne LAZZARI, PETRONE e D’AMBRA – gli altri elencati nella lista sono indagati, a vario titolo, per aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, perpetrati in Germania, a Roma e in Sicilia.
 In particolare, gli investigatori hanno ricostruito gli affari illeciti dell’associazione criminale, gestiti mediante una “cellula” operante in territorio tedesco, che il boss Salvatore RINZIVILLO aveva affidato al suo “luogotenente” Ivano MARTORANA. 
Questa cellula si occupava dell’approvvigionamento della droga, destinata ad essere smerciata nella Capitale e sulla piazza siciliana, dove il clan poteva contare, tra gli altri, del complice Riccardo FERRACANE nel ruolo di “grossista”.
 In tale contesto, sono emersi contatti con esponenti malavitosi turchi , nonché con persone che hanno avuto rapporti con la ‘ndrangheta reggina, tra i quali Antonio STRANGIO, pregiudicato di San Luca (RC), meglio noto come “TT” o “U MECCANICU”,all’epoca latitante all’estero e poi catturato, nel dicembre del 2017, nei pressi di Duisburg.


LAZZARI e PETRONE, carabinieri infedeli, furono impiegati dal boss Rinzivillo per l’acquisizione illecita di notizie attraverso l’accesso abusivo alle banche dati in uso alle forze di polizia. Petrone è stato condannato a 4 anni e mezzo, mentre Lazzari è stato processato anche lui con rito ordinario il 18 giugno 2018, sono accusati di concorso in corruzione,  aggravato dalla cosiddetta “agevolazione mafiosa”, per aver messo a disposizione di RINZIVILLO e MARTORANA, notizie riservate contenute nella banca dati SDI e in alcuni documenti cartacei, nonché per aver cercato, sempre al fine di favorire l’organizzazione criminale, di corrompere appartenenti a Forze dell’ordine in servizio presso alcuni aeroporti italiani, ai quali promettevano utilità in cambio dell’omissione di controlli per facilitarel’esportazione in Russia di significative somme di denaro, da reinvestire in attività economiche con il supporto di esponenti delle mafie locali.

Le investigazioni avevano consentito di accertare l’operatività del clan diretto da Antonio e Crocifisso RINZIVILLO (entrambi al regime del “carcere duro”), attraverso il fratello Salvatore – poi finito in manette e tuttora detenuto – il quale, a seguito dell’arresto degli affiliati tedeschi, avvenuto nel 2015, era stato richiamato in Sicilia dalla Capitale al fine di riorganizzare le illecite attività della famiglia e riaffermarne il predominio sul territorio, coprendo il  vuoto di potere che si era creato.

Salvatore, investito del rilevante ruolo di “reggente”, aveva quindi intrapreso rapporti con altri esponenti mafiosi palermitani, trapanesi e catanesi, mostrando un notevole dinamismo,potendosi avvalere di un’organizzazione articolata in un’ala criminale, dedita al traffico internazionale di droga e di armi, alle estorsioni e alle intestazioni fittizie di beni, e in un’ala imprenditoriale, impegnata soprattutto nel settore edilizio e nel commercio di autoveicoli e di prodotti ittici.

L’operazione è in corso nel Lazio, in Sicilia, in Campania e in Umbria, nonché a Colonia e a Mannheim (Germania) dove, in collaborazione con la Polizia Criminale e i Reparti Speciali tedeschi, attivati dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministerodell’Interno, in sinergia con il II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza, si sta procedendo alla cattura di quattro affiliati (i citati fratelli GUELI, SPITERI Gabriele e CASSARO Giuseppe), appartenenti alla “cellula” tedesca, operativa nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia.

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