Genova – Ieri, 31 gennaio 2019, in trepida attesa della neve e confortati da un sequestro record di cocaina che toglierà dal mercato 2 tonnellate di schifezza, ci siamo imbattuti in un articolo del quotidiano “Qdpnews.it – Notizie on line dell’Alta Marca Trevigiana” che riportava questa notizia:
“La conferma è arrivata martedì dalla sede legale e operativa di Parma: l’azienda SIAG Srl ha vinto la gara d’appalto per abbattere il ponte autostradale Morandi di Genova. Il titolare della ditta è Danilo Coppe, il “guru” dell’esplosivistica italiana, nato a Milano ma originario di Segusino.
La prossima settimana inizieranno i lavori di demolizione del “ponte della morte”, che il 14 agosto scorso causò 43 vittime. Prenderanno parte al cantiere anche tecnici della Siag, per occuparsi della parte relativa all’abbattimento del viadotto, facendo uso delle più moderne tecniche con esplosivi. Un intervento molto delicato, da realizzare in collaborazione con una cordata che si occuperà anche della rimozione e dello smaltimento di quel che resterà del Morandi”.
Dopo aver inviato una mail alla struttura commissariale per capire se la notizia fosse fondata, dopo un paio di messaggi Whatsapp ai responsabili della comunicazione del Commissario, non siamo riusciti ad avere né risposte né smentite.
Avevamo già saputo da Bucci che, forse, sarebbero state utilizzate “tecniche miste” per la demolizione, avevamo sentito parlare di “micro cariche”, ma adesso si fa il nome di un’azienda esperta nell’utilizzo degli esplosivi che, a Genova, ha già operato in passato.
Non solo.
Sullo stesso quotidiano on line, si legge: “Ieri, mercoledì 22 agosto, a Genova, l’Alta Marca Trevigiana si è dimostrata ancora una volta terra d’eccellenza. Merito di Danilo Coppe (nella foto, al centro), geominerario nato a Milano ma di origini segusinesi, massimo esperto di esplosivistica in Italia con oltre seicento interventi documentati. Coppe ha effettuato un sopralluogo sul ponte Morandi per proporre ad Autostrade per l’Italia un preventivo di abbattimento controllato mediante l’uso delle più moderne tecniche di demolizione con esplosivi” (QUI l’articolo).
Ovviamente abbiamo telefonato a SIAG Srl per avere informazioni e qualche dettaglio di prima mano. Ovviamente siamo stati rimandati al mittente: la struttura commissariale.
Come avvolti in un loop, non abbiamo trovato traccia della gara d’appalto, o di un qualsiasi decreto che parli della SIAG, della data di demolizione con le micro cariche, o se saranno applicate al moncone est o anche a quello ovest.
Potremmo fare un pieno di “dovrebbe, sembrerebbe, parrebbe” ma sono condizionali che offrono ipotesi e non informazioni.
Forse è incapacità nostra. O forse servirebbe maggiore trasparenza.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.