Genova – Questa mattina, davanti all’Agenzia delle Entrate di via Fiume, i lavoratori e le lavoratrici che si occupano delle pulizie negli uffici territoriali genovesi sono scesi in sciopero per protestare contro gli stipendi a singhiozzo determinati dai continui ritardi con cui il consorzio Manital paga le spettanze alla ditta in subappalto “L’ambiente”, che dunque non riesce a pagare i dipendenti.
I 15 lavoratori che stamattina hanno manifestato per l’intero turno, ad oggi non hanno ancora percepito lo stipendio di dicembre 2018.
Una situazione non nuova ma che, anzi, va avanti da mesi.
“L’agenzia delle Entrate, pur essendo a conoscenza del grave problema e nonostante le rassicurazioni di intervenire nei pagamenti esternate alle maestranze durante l’incontro in prefettura dello scorso ottobre, oggi non ha ricevuto i lavoratori, lasciandoli fuori al freddo e senza una risposta.
Per di più, nonostante le promesse della ditta “l’Ambiente” sul fatto che oggi ci sarebbero arrivati i bonifici delle retribuzioni, fino a questo momento i lavoratori non hanno avuto alcun versamento in banca”, si legge nella nota stampa di Filcams Cgil che poi attacca: “Il ‘giochetto’ di Manital continua: non paga, e a ridosso dello sciopero emette in extremis il bonifico di pagamento, prima che le maestranze possano fermarsi. Così, anche stavolta l’azienda fa sapere che in data odierna avverranno i bonifici. Non ci basta, e non possiamo più accettare che il consorzio continui a utilizzare i tempi previsti dalle procedure di raffreddamento per dilazionare, a nostro avviso in modo premeditato e strumentale, il pagamento delle competenze”.
“E’ una vergogna!!! “, continua la nota, “la Filcams Cgil di Genova riaprirà oggi le procedure di raffreddamento riservandosi di estendere il prossimo sciopero a livello regionale a tutte le maestranze operanti in tutte le sedi di Agenzie delle Entrate inLiguria.
Chiediamo che l’Agenzia delle Entrate, che dovrebbe essere il garante per antonomasia della regolarità dei pagamenti in ambito fiscale, prenda una posizione netta nei confronti di Manital e faccia valere quello che dovrebbe essere il principio su cui si fonda la sua stessa esistenza come Ente Pubblico: un lavoratore dipendente che paga regolarmente le tasse ha diritto ad una retribuzione corretta e puntuale nel rispetto del Contratto Collettivo Nazionale e non può permettere questi abusi proprio all’inetrno delle sue stesse mura!”.
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