Genova – Non sappiamo se sia smania di protagonismo o semplice voglia di cambiare a prescindere. Il progetto per fare la pista ciclabile in Corso Italia,la strada a mare che dalla Foce porta a Boccadasse, prevederebbe lo smantellamento di parte della passeggiata.
E visto che abbiamo la fortuna di avere a Genova un collega che lavora (e forse vive) con la bicicletta, vi riportiamo un suo punto di vista:
“Le ciclabili servono per chi usa la bicicletta per spostarsi in città anche per lavoro e non solo per svago, la domenica, con i bimbi.
Forse prima di intervenire in Corso Italia si dovrebbe aprire la ciclabile di via Guido Rossa, pensare a un collegamento portuale tra piazza Cavour e piazzale Kennedy e finire il pezzo di marciapiede fra Dinegro e la Stazione Marittima”.
Inutile dire che troviamo questo punto di vista molto sensato
In questo frangente si inserisce la nota del M5S che sottolinea con Alice Salvatore che “distruggere e smantellare la storica passeggiata di Corso Italia: questo, in soldoni, il progetto di Bucci. Un’idea irricevibile e per di più ingiustificabile se consideriamo la spesa preventivata dal Sindaco: 650 mila euro per 2 km e mezzo di tracciato, quando i costi per le piste ciclabili italiane variano tra gli 80 e i 100 euro a metro” – e aggiunge – “Esistono processi da seguire per proporre le idee di riqualificazione urbana. Perché non si propone una gara in merito? E perché non si apre un doveroso confronto con chi di mobilità se ne intende? Penso ad esempio al professor Enrico Musso, che nei giorni scorsi ha giustamente invitato la Giunta Bucci ad analizzare anche altre alternative, compresa quella più ‘radicale’, ma senz’altro più facilmente realizzabile, della chiusura alle auto della carreggiata lato mare o di una corsia di quella carreggiata”.
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