Registro delle Famiglie e OdG correlati, il parere tecnico: “Nessun profilo discriminatorio”

Genova – L’11 settembre 2018 il Consiglio Comunale di Genova, unico in Italia, adotta il Regolamento del Registro delle Famiglie ed è subito polemica.
Le associazioni gridano alla discriminazione, accusano la Giunta Bucci di inventarsi il “registro delle famiglie del Mulino Bianco” che escluderebbe unioni civili e coppie di fatto. Si organizzano manifestazioni sotto Palazzo Tursi e assemblee pubbliche.

A noi un dubbio sorge spontaneo: è possibile che la giunta adotti un “provvedimento bandiera” così smaccatamente penalizzante per alcune formazioni sociali da rischiare di incorrere nelle bacchettate della Corte Costituzionale?
Decidiamo di chiedere un parere tecnico.

“Non mi pare di cogliere significativi profili di incostituzionalità. Il Regolamento, di fatto, non introduce nessuna discriminazione”.
È questo, in sintesi, il commento di Arianna Pitino, Docente di Diritto Pubblico presso l’Università di Genova e membro del Comitato Pari Opportunità di Ateneo, che poi precisa: “Ricordo che erano già stati istituiti dal Comune, anche prima dell’approvazione della Legge Cirinnà nel 2016, sia il Registro delle Unioni Civili che il Registro delle Convivenze di fatto. Quello che mancava era proprio un registro delle famiglie”.

Il problema non è, dunque, l’esistenza in sé di questo registro, ma l’utilizzo che il Comune intende farne.
Continua Pitino: “Se l’utilizzo, come pare di cogliere dal regolamento, ha fini amministrativi per finalità statistiche o per erogare dei servizi sociali, non mi pare che questo costituisca un problema”.

Questa di Pitino non è una puntualizzazione di poco conto: “Infatti” prosegue, “non contiene neppure profili discriminatori nei confronti delle altre formazioni sociali riconducibili alla famiglia perché all’articolo 4 si dice che l’istituzione di questo registro non può configurare alcuna irragionevole disparità di trattamento rispetto alle altre formazioni sociali previste e tutelate dalla vigente normativa (ad es. Unioni civili, convivenze di fatto, convivenze anagrafiche), alle quali anzi i medesimi benefici ed agevolazioni si intendono automaticamente estesi”.

Di fatto, c’è un solo aspetto dove si ravvisa una disparità di trattamento ed è quello relativo alle famiglie monoparentali.
“L’unica perplessità che mi resta leggendo questo regolamento è rispetto alle famiglie monoparentali tiene a precisare Pitino, “perché si dice che, nel momento in cui i genitori si separano, viene meno l’iscrizione. Questo è problematico. Se, come sembra dal regolamento, l’interesse del Registro delle Famiglie è soprattutto rivolto alla tutela dei minori, non si capisce perché le famiglie monoparentali vengano automaticamente escluse, soprattutto se in una situazione socio economica disagiata”.

LE POLEMICHE SUGLI OdG DEL CONSIGLIERE MARIO MASCIA
Medesime critiche, cioè di essere orientati da logiche discriminatorie, hanno investito gli Ordini del Giorno che il Consigliere Mario Mascia – Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale e primo firmatario della proposta di istituzione del Registro delle Famiglie – ha portato in votazione il 22 gennaio scorso e che prevedevano sconti per gli abbonamenti AMT, i taxi, deroghe all’ingresso nelle zone Ztl, accesso agli asili.
Anche in questo caso, le proteste sulla loro dubbia costituzionalità risultano infondate.

“Per prima cosa vorrei ricordare cosa sono gli OdG“, spiega Pitino che mette a fuoco quale sia la natura di questi provvedimenti: “Sono soltanto atti interni all’amministrazione, che implicano un vincolo politico della giunta nei confronti dei consiglieri che li hanno proposti e del consiglio che li ha approvati, ma non hanno nessuna efficacia verso l’esterno“.
Uno strumento di indirizzo politico, dunque, che attende un’attuazione che non è scontato arrivi.

Il discorso, come avviene spesso nel nostro Paese, investe due piani: quello prettamente giuridico, e quello della propaganda politica.

“Sul piano giuridico”, continua Pitino, “occorre notare che al fondo di ognuno si trova una clausoletta di salvaguardia dove si dice che tutte le agevolazioni previste andranno riconosciute ai membri delle unioni civili e delle convivenze di fatto iscritte negli appositi registri in funzione delle esigenze di vita delle formazioni sociali di riferimento”.

“Se guardiamo questi OdG dal punto di vista politico, possiamo fare un’altra considerazione. Certamente traspare un favor particolare nei confronti della famiglia tradizionale. Questo si vede anche dal loro impianto perché si prende in considerazione la famiglia tradizionale e poi, in fondo, si mette questa clausola di salvaguardia che vieta di discriminare gli altri tipi di formazioni sociali riconducibili alla famiglia. Ma la clausola c’è, altrimenti saremmo fuori dalla legalità, e quindi sotto il profilo giuridico non mi pare che creino problemi di discriminazione“.

Che cosa possiamo aggiungere?

Che forse, prima di cedere ai giudici semplicistici, dovremmo leggere, informarci, magari farci venire qualche dubbio, e infine maturare un’opinione consapevole sulla base dei fatti e non cedere alle lusinghe della propaganda politica come spettatori senza personalità cosciente. Questo vale per ogni schieramento e tifoseria!

Simona Tarzia

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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