Genova – Il Comitato Liberi Cittadini di Certosa, nella persona del suo presidente Enrico D’Agostino, ha presentato questa mattina alla Procura di Genova un esposto sulle ripercussioni che la demolizione di ponte Morandi con l’uso di cariche esplosive potrebbe avere sulla salute dei cittadini.
L’esposto, in particolare, chiede alla Procura di indagare “sull’aerodispersione di polveri e fibre di amianto e di altre sostanze cancerogene indotta dai noti fatti del 14.08.2018, e dalle condotte attive e omissive dei responsabili e/o titolari delle posizioni di garanzia, quale ulteriore evento, oltre alla morte di 43 persone che si è verificata con il crollo del Ponte Morandi, e con il perdurare del rischio di polveri e fibre di amianto e di altre sostanze cancerogene, per la presenza di macerie“.
Chiesto, inoltre, lo stop alla demolizione con l’esplosivo e “la valutazione del rischio e procedure rigorose per i lavori di abbattimento dei tronconi rimasti e delle abitazioni sottostanti per evitare altre aerodispersioni e dunque l’aggravio di una situazione già di per sé drammatica, dovuta anche all’utilizzo del minerale nelle aree portuali e industriali nella città di Genova”.
Il Comitato ha il sostegno dell’ONA, l’Osservatorio Nazionale Amianto, che si costituirà parte civile, ed è difeso dal suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni.
L’ESPOSTO
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