Genova – Il recupero dell’ex silos granario Hennebique, in disuso dal 1970 e di proprietà dell’Autorità Portuale di Genova, avrà una sua normativa specifica e non rientrerà più nell’ambito speciale “Ponte Parodi” dei lotti del Progetto Unitario.
A sancirlo, con esecuzione immediata, è una delibera del Consiglio Comunale che adotta la modifica al PUC ed esprime l’assenso alla modifica dell’Accordo di Programma fra Regione Liguria, Comune di Genova e Autorità di Sistema Portuale del MarLigure Occidentale al fine di dare maggiore operatività alla realizzazione del centro polifunzionale di Ponte Parodi e Hennebique.
Parallelamente all’intesa è stato stipulato un Accordo Quadro che ha visto la partecipazione anche della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Liguria con la collaborazione del Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova. La deliberazione conferma i limiti relativi alla superficie destinata ad attività commerciali e introduce una più ampia flessibilità alle soluzioni progettuali.
«Sono particolarmente soddisfatta del buon esito di questa operazione, raggiunto grazie all’impegno e alla particolare affinità creatasi fra tutti i soggetti del gruppo di lavoro – dichiara l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci -. Il progetto di recupero e valorizzazione dell’Hennebique, situato in uno dei punti più importanti della nostra città, rappresenta una sfida importante da vincere insieme».
Dal 1992 l’Hennebique, come parte integrante dell’area del Porto Antico, è stato oggetto di riflessioni mai arrivate a compimento a causa della complessità della sua struttura, degli elevati costi di trasformazione e di vecchi bandi che ne obbligavano l’utilizzo pubblico per una quota del 51% della superficie.
Ora, dopo circa quarant’anni di inutilizzo, la megastruttura liberty dell’area portuale di Santa Limbania, ideata dall’ingegnere Giovanni Antonio Porcheddu di Torino (agente e concessionario del “Sistema Hennebique” per l’Alta Italia) ed inaugurata nel 1901, avrà quindi un suo esclusivo progetto di recupero e di valorizzazione. Il primo passo è l’avvio di un anno di studi e ricerche per definire le regole di tutela dell’edificio e gli interventi, anche trasformativi, realizzabili.
Al Mipim di Cannes, il prossimo 13 marzo, l’Autorità di Sistema Portuale del MarLigure Occidentale presenterà la modalità di messa in concessione dell’edificio.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta