C’è una faccia nascosta dell’uso dei droni. Si chiama terrorismo e narcotraffico. E sta crescendo.
L’utilizzo fraudolento delle nuove tecnologie non è un problema inedito e le truffe hi-tech, censite nel 2018 in Italia, toccano il 45% dei reati di frode dichiarati e sono più ricorrenti dell’appropriazione indebita (dati Global Economic and Fraud Survey 2018 di PwC).
In questo quadro di attenzione alle vulnerabilità della tecnologia sfruttate dal cybercrime, si inserisce il seminario “Drone Forensic” organizzato ieri a Palazzo Rosso, dall’associazione LAB4INT.
DRONI CIVILI NELL’ARSENALE DEL TERRORISMO E DEL NARCOTRAFFICO
Prezzo accessibile, vendita anche on line e non sottoposta a una particolare normativa, spedizione in tutto il mondo, assemblaggio piuttosto semplice. Sono queste alcune delle ragioni che fanno dei droni l’asso nella manica dei gruppi terroristici e dei cartelli della droga.
Si è scoperto, ad esempio, che per attraversare il confine tra la Colombia e Panama i cartelli utilizzavano i droni come corrieri: uno solo, infatti, può trasportare un carico da 10 chili di cocaina per un centinaio di chilometri.
DRONI RINVENUTI SULLA SCENA DI UN CRIMINE: COME RECUPERARE I DATI UTILI ALLE INDAGINI?
Un caso di cronaca italiana, quello del carcere di Taranto e del drone ritrovato dalla polizia penitenziaria. Trasportava droga e microcellulari.
Gli esperti ci spiegano come sia possibile recuperare, anche da un apparecchio precipitato, dati utili alle indagini come il piano di volo.
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COS’È LAB4INT
LAB4INT Aps è un’associazione culturale senza scopo di lucro che svolge attività di studio, formazione, prevenzione e intervento in ambito investigativo, giuridico, criminologico, psicologico, tecnologico e della sicurezza, allo scopo di promuovere progetti e divulgare conoscenze.
Lo scopo dell’Associazione è l’organizzazione di eventi, corsi e seminari ad alto livello formativo e specialistico finalizzati all’approfondimento ed alla diffusione delle principali tematiche attinenti le scienze investigative tradizionali e digitali sia tra gli associati, sia tra i professionisti che orbitano all’interno del mondo investigativo e forense.
LAB4INT nasce dall’idea e della volontà comune di alcuni amici, professionalmente preparati nell’ambito criminologico/forense e investigativo/tecnologico, i quali hanno deciso di riunire tutte le loro competenze per metterle a disposizione di chiunque fosse interessato ad apprendere, approfondire e specializzarsi: magistrati, forze dell’ordine, forze armate ovvero tutti i professionisti di specifici settori che nutrono, per professione o per passione, la necessità di addentrarsi nello studio delle “scienze forensi”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.