Genova – Questo pomeriggio, in Sala Rossa, il Sindaco Bucci risponde a un articolo 55 sullo spostamento dei depositi chimici Carmagnani e Superba, e cerca di placare gli animi: “Cosa vogliamo fare? Spostare i depositi da dove sono. Come responsabile della salute sto lavorando per questo.
In Norvegia hanno ideato soluzioni per dislocare nei tunnel, dentro le montagne”.
Si profila all’orizzonte di bucare la collina di Multedo?
“No – assicura il Sindaco -, è una soluzione scartata per motivi strategici”.
Quali requisiti, dunque, dovrà avere la nuova collocazione?
“Allontanamento dalle case, ma non ci sono termini di legge precisi sulle distanze.
Possibilità di viabilità dedicata.
Impianti al massimo della tecnologia disponibile.
Attenzione all’ambiente, che significa elettrificazione delle banchine attracco navi e traporto su ferro.
Mitigazione dell’impatto visivo. Evoluti sistemi di protezione per carico e scarico a emissioni zero.
Non dimentichiamo, poi, la ricaduta economica e sociale per lavoratori diretti e indotto, perché le aziende hanno assicurato assunzioni”.
Queste le precisazioni del Sindaco che poi, sul lavoro fato fino ad ora, puntualizza: “Stiamo ancora facendo l’analisi tecnica. Ci sono tre aree da valutare – Pra’, Cornigliano e Sampierdarena – ma non sono nella posizione, adesso, di dire quale sarà. C’è un team che lavora per stabilire le soluzioni tecniche e poi verrà fatto il dibattito pubblico.
È inutile fare panico in giro.
Andremo a parlare con i municipi solo dopo che avremo trovato le soluzioni tecniche”.
Quindi, deluso dai comitati del “NO” che in questi mesi si sono mossi per manifestare il loro sano dissenso, lancia una frecciata: “Vorrei che tutti quelli che dicono “NO” ci indicassero dove metterli. Indicateci una soluzione.
Anche per correttezza nei confronti della città, se diciamo “NO” allora diamo un’indicazione su cosa fare. Dire “NO” e basta non è accettabile“.
E infine, sempre rivolto ai comitati, ribadisce che “l’opzione zero non è nelle mie valutazioni”.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.