Genova – Quello dell’amianto è un terremoto silenzioso.
Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 125milioni i lavoratori esposti in tutto il mondo e 107mila quelli che muoiono ogni anno per asbestosi, mesotelioma e malattie connesse all’amianto.
Solo in Liguira, da quando nel 1994 è stato istituito il Registro Mesoteliomi, i casi monitorati sono 3.200, circa 130 nuove diagnosi ogni anno.
Una moderna specie di epidemia.
È con questi numeri davanti agli occhi che comitati e cittadini chiedono al Sindaco-Commissario rassicurazioni sul rischio amianto derivato dalla demolizione del Morandi.
Perché gli uomini di governo dovrebbero avere la forza di opporsi allo sviluppo disordinato.
Non si tratta di bloccare i lavori, di non volere la ricostruzione. Questo è solo il ricorrente dibattito che si scatena ogni volta.
Come se il prezzo ineluttabile da pagare per avere lavoro e progresso fosse la salute. E dunque basta, zitti e mosca.
Nel Morandi c’è l’amianto. È assodato. Serve un nuovo piano di demolizione. Le riunioni in Prefettura si susseguono. Partecipano i commissari Bucci e Toti, Arpal, Asl3, i tecnici dell’ATI dei demolitori.
Poi l’8 marzo Giovanni Toti dichiara che si dovrebbe lavorare in sinergia ed evitare gli scaricabarile, prendendo a modello l’esperienza del COCIV sul Terzo Valico.
Ci tornano in mente le intercettazioni dell’inchiesta sul Terzo Valico e la frase choc dell’allora ex direttore generale del consorzio COCIV, Ettore Pagani, che commenta così il ritrovamento di rocce amiantifere sul tracciato: “Tanto la malattia arriva fra trent’anni”.
Una conversazione da brividi.
Speriamo che il Governatore abbia avuto un lapsus…
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.