Genova – Con una nota inviata dalla Procura di Genova questa mattina, è stata resa pubblica la lista dei nuovi indagati per il crollo del Morandi.
Si tratta di 53 nomi tra i quali spicca quello di Gabriele Camomilla, l’ingegnere che negli anni tra il 1992 e il 1993 si occupò delle opere di rinforzo della pila 11. Un restyling che, alla luce di quanto affermano i periti del laboratorio svizzero incaricati dell’analisi dei reperti del ponte, potrebbe aver avuto riflessi negativi su tutta la struttura.
Nella nuova lista, oltre a Camomilla, sono finiti l’ex direttore del I Tronco – Genova, Igino Lai, il direttore della Divisione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali, Michele Franzese, e la responsabile del procedimento di alcuni appalti per lavori sulla A10, Marita Giordano.
Tra gli indagati di Spea Engineering S.p.A., società del Gruppo Atlantia, figurano Lucio Ferretti Torricelli, il responsabile del Dipartimento Strutture, Maurizio Ceneri, il coordinatore dei tecnici impiegati nei controlli di ponti e gallerie e già indagato per falso nell’inchiesta sui report manomessi per 5 viadotti, Giampaolo Nebbia, l’ingegnere che nel 2015 firmò, insieme a Ceneri, le indagini sugli stralli delle pile 9 e 10, e infine Antonino Galatà, l’AD di Spea e membro della Commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture sul crollo, poi sostituito.
Per tutti le imputazioni sono quelle di attentato alla sicurezza dei trasporti (art. 432 del codice penale), crollo colposo (art. 434 c.p.), disastro colposo (art. 449 c.p.), omicidio stradale (art. 589 c.p.), omicidio colposo plurimo (art. 589-bis c.p.) e lesioni colpose (art. 590 c.p.).
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Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.