Costringe la fidanzata a prostituirsi, lei chiama il 112: “Liberatemi, sono 5 anni che non vivo più”

Roma – Lei ha 34 anni, lui 33. Sono entrambi romeni e da cinque anni fidanzati. Una convivenza iniziata in Inghilterra, proseguita in Spagna ed approdata in Italia.
All’inizio una storia d’amore normale poi il compagno l’ha costretta a prostituirsi, gestendo in prima persona l’attività, tra violenze fisiche e psicologiche.
Il controllo “professionale”, infatti, a mano a mano  si è trasformato in una gestione totale della vita della donna fino ad arrivare a picchiarla violentemente e ad impedirle di uscire di casa.
Costretta a prostituirsi tutti i giorni, veniva percossa se l’incasso era magro o se rifiutava di concedersi.
Costretta a raggiungere i clienti a casa o, dove questo non era possibile, anche in strada, l’uomo controllava le prestazioni posizionandosi dall’altra parte della strada e pronto a “scortarla” a casa una volta finito. Dopo essersi appropriato di tutto l’incasso procurava alla donna solo i generi di prima necessità. Le pretese dell’aguzzino sono cresciute fino a quando ha deciso di prendere in affitto un appartamento all’interno del quale la ragazza era a disposizione dei clienti dalla mattina alla sera.
Durante gli incontri erotici l’uomo si piazzava sul balcone, tenendo costantemente sotto controllo la sua vittima.
Arrivata al limite della sopportazione, la ragazza, nei giorni scorsi ha cercato di ribellarsi, reclamando la restituzione dei documenti e chiedendo di poter andare via ma in risposta ha ottenuto schiaffi e minacce di morte.

Ieri, approfittando di un momento di assenza del suo carceriere, ha trovato il coraggio di chiamare il 112 chiedere l’aiuto della polizia. Così gli agenti del commissariato Romanina hanno fatto irruzione nell’appartamento, trovando davanti ai loro occhi una donna terrorizzata e sopraffatta dalle violenze fisiche e psicologiche, che disperatamente chiedeva di essere liberata. Una volta sopraggiunto l’uomo nell’appartamento, i poliziotti lo hanno bloccato e sottoposto a perquisizione, rinvenendo nella tasca dei pantaloni i documenti della ragazza. Arrestato per sfruttamento della prostituzione, l’Autorità Giudiziaria ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere.

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