Roma – Salvare il clima e fermare la febbre del pianeta, dare un futuro e nuove speranze ai giovani. È quello che oggi Greta e decine di migliaia di giovani hanno chiesto in piazza a Roma durante la manifestazione per il clima. Appelli e richieste che devono essere assolutamente ascoltate e che il Governo deve saper tradurre in azioni concrete, approvando entro l’anno un Piano energia e clima più ambizioso di quello inviato a Bruxelles, eliminando i sussidi alle fonti fossili (quasi 19 miliardi di euro all’anno), incentivando le rinnovabili e l’efficienza energetica, promuovendo la mobilità sostenibile, ripartendo dai centri urbani attraverso una rigenerazione urbana per liberare le città anche dallo smog, spingendo sull’innovazione industriale. Sono queste le azioni da mettere in campo per salvare il clima e che Legambiente rilancia oggi proprio in occasione della manifestazione di Piazza del popolo, alla quale ha partecipato con tanti giovani dell’associazione provenienti da oltre 40 circoli della Penisola, dal Nord al Sud Italia, arrivati a Roma per protestare insieme alla sedicenne Greta Thumberg.
Azioni che per Legambiente devono avere al centro quattro temi chiave: energia e clima, mobilità sostenibile, industria innovativa, rigenerazione urbana partendo proprio dalle città che sono il cuore della sfida climatica. Qui si produce la quota più rilevante di emissioni ed è qui che l’intensità e la frequenza di fenomeni meteorologici estremi sta determinando danni crescenti, mettendo in pericolo vite umane e provocando gravi danni a edifici e infrastrutture. Per questo è importante ripensarle e ridisegnarle in una chiave sostenibile: le metropoli di domani per Legambiente devono essere innovative e sostenibili con zero consumo di suolo, con sempre più spazi pedonali e boschi urbani, mobilità dolce e a zero missioni, rigenerazione e riqualificazione urbana, efficienza energetica e rinnovabili.
“La marea di ragazzi scesi oggi in piazza al fianco di Greta – ha dichiarato il Presidente di Legambiente Stefano Ciafani – ci ricorda ancora una volta che non ci sono più alibi e che è ora il tempo di agire. Serve la volontà e il coraggio di intraprendere davvero questo cambiamento green, a partire dal Def, e una svolta nelle politiche di riduzione delle emissioni di gas serra e dello smog causati dai combustibili fossili, perché ad essere in pericolo è la salute del pianeta, i polmoni e il portafoglio dei cittadini. In questi anni su alcuni fronti l’Italia, come ad esempio nella lotta all’inquinamento da plastica, è stata in prima linea e ha fatto scuola, ora dimostri di voler fare altrettanto anche nella lotta ai cambiamenti climatici per fermare la febbre del pianeta e liberare le città dallo smog. Negli ultimi 15 anni – continua Ciafani – l’Italia ha finalmente iniziato a modificare il suo sistema energetico ma in maniera non ancora adeguata alla sfida dei cambiamenti climatici. Oggi produciamo un chilowattora elettrico su tre da fonte rinnovabile grazie alla diffusione dei pannelli fotovoltaici sui tetti, delle pale eoliche sui crinali delle montagne, delle centrali idroelettriche e degli impianti a biomasse e a biogas. Ma continuano ad esserci centrali a carbone come a Brindisi, Civitavecchia, La Spezia e Monfalcone da chiudere al più tardi entro il 2025 o impianti termoelettrici che bruciano gas fossile. La decarbonizzazione e l’economia circolare non sono più ricette ambientaliste ma gli obiettivi delle politiche europee al 2030. Il Governo Conte abbia il coraggio in primis di eliminare i sussidi alle fonti fossili e di mettere davvero al centro della sua agenda politica la ricetta per liberarsi dallo strapotere delle fonti inquinanti”.
“I ragazzi di Piazza del Popolo – conclude Ciafani – pretendono da chi oggi è nella stanza dei bottoni responsabilità, coraggio e risposte adeguate. Perché non c’è il tempo per diventare grandi e farlo loro. Spetta agli adulti, a partire da chi governa il Paese. Conte, Di Maio e Salvini diano una risposta concreta a chi è sceso oggi in piazza con Greta”.
Oggi in piazza insieme a Greta e ai Fridays for future di Roma anche tantissimi giovani dei circoli di Legambiente provenienti dal Lazio (i circoli di Roma – Gemme, Monteverde, Si può fare, Perseidi, Mondi possibili, Garbatella, Ostia e Parco della Cellulosa – ma anche dal resto della Regione: Anagni (Fr), Anzio (Rm), Caprarola (Vt), Castelnuovo di Porto (Rm), Fondi (Lt), Formello (Rm), Latina, Minturno (Lt), Monte San Biagio (Lt), Terracina (Lt)), dal Piemonte (circoli di Torino, Arona (No)), dall’Abruzzo (circoli di Pescara, Chieti, Vasto (Ch)), dall’Umbria – circoli di Perugia, Foligno (Pe), Terni, Spoleto (Pe) – dalla Sicilia – circoli di Palermo, Milazzo (Me). E poi dalla Toscana (Arezzo e Arcipelago Toscano), dall’Emilia Romagna – circolo Bologna- dalla Campania – con i circoli di Battipaglia (Sa), Castellammare di Stabia (Na), Eboli (Sa), Pontecagnano (Sa), Scampia Napoli, Succivo (Ce), Valle Telesina (Bn) – dalle Marche – circoli di Falconara Marittima (An) e Fermo –, dalla Calabria (Scala Coeli (Cs)) e dalla Basilicata (Potenza, Servizio vigilanza ambientale di Potenza, Val d’Agri (Pz)).
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