Bargagli e la banda dei vitelli

Bargagli è distante appena venti chilometri da Genova. Venti chilometri che sono un’enormità se si pensa ai misteri che circondano la storia di questo piccolo paesino dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri. La presenza di un “mostro di Bargagli” e ventitrè omicidi impuniti, probabilmente operati da più mostri, appartenenti a quella che è stata poi definita “la banda dei vitelli”, un gruppo di paesani che rubavano bestiame in Piemonte per portarlo al macello di Ca  de Pitta a Genova vendendolo sottobanco. Ogni tanto qualcuno di questo gruppo di ladri veniva pescato in flagrante dai mandriani ed ucciso, ma l’opera proseguiva, contando sull’omertà generale. Non si fecero neanche timore di  vendere al mercato nero animali morti e sotterrati. Si puo’ parlare di una vera e propria  organizzazione criminale, in cui tutti, comprese le donne che nascondevano sotto le vesti i pezzi di carne, avevano un ruolo. Solo un certo appuntato Scotti dei Carabinieri mise i bastoni fra le ruote a questa organizzazione, riuscendo a  fare processare le donne, limitandosi a denunciare gli uomini. Gli furono cavati gli occhi, fu legato e torturato su una stufa accesa ed infine finito con un colpo di pistola. La storia si intreccia con un gruppo della Wehrmacht tedesca che sarebbe passato in fuga da queste colline con il tesoro in monete ed altri cospicui valori di un gerarca nazista non sapendo che si trattava di zona di predoni. Il tesoro scomparì ed anche il gruppo di nazisti. Si parlò di responsabilità dei partigiani i quali però all’epoca erano ben più verso l’entroterra a combattere. L’ultima vittima di questa lunga catena di omicidi potrebbe essere soltanto di pochi anni fa. Una insegnante di canto della zona decise di intraprendere indagini per conto proprio e morì misteriosamente uccisa. Se, ancora oggi si va a chiedere qualcosa nei pochi locali pubblici di Bargagli, nessuno sa niente. Genovesi, che gente. 

Mauro Salucci è nato a Genova. Laureato in Filosofia, sposato e padre di due figli. Apprezzato  cultore di storia, collabora con diverse riviste e periodici . Inoltre è anche apprezzato conferenziere. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive di carattere storico. Annovera la pubblicazione di  “Taccuino su Genova” (2016) e“Madre di Dio”(2017) .   “Forti pulsioni” (2018) dedicato a Niccolò Paganini è del 2018 e l’ultima fatica riguarda i Sestieri di Genova.

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