Genova – Sono cominciate alle 16e34 di ieri e già fanno discutere le operazioni di demolizione dei palazzi di via Porro.
Dopo le preoccupazioni e le lamentele di chi abita vicino al cantiere del Morandi ed è costretto a respirare le polveri che si alzano nonostante i cannon fog sparino le loro nuvole d’acqua, oggi si aggiunge un’ulteriore doccia fredda: secondo la ASL, che si è recata in via Porro dietro richiesta dei residenti, i civici 7 e 9 non sarebbero stati bonificati.
Ci arriva la notizia mentre seguiamo la Commissione Consiliare sul Piano Smaltimento Materiali di ponte Morandi, la stessa che ovviamente deve essere arrivata al consigliere M5S Stefano Giordano perché interroga immediatamente il Direttore della Struttura Commissariale, Roberto Tedeschi.
E quindi? Udite, udite: la bonifica non è stata ancora completata!
Si tratta di interventi che riguardano le parti degli edifici che saranno demolite in una seconda fase, spiega Tedeschi che poi assicura che saranno conclusi prima della demolizione.
Certo è che questa notizia lascia perplessi una volta di più sui metodi di comunicazione di chi dovrebbe rassicurare i propri cittadini.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.