La fotografia è una questione di punti di vista.
Mediata da chi la scatta, l’immagine non è mai completamente libera ma esprime sempre la prospettiva del suo autore.
E tuttavia l’immagine ha un fascino non comune al testo scritto: ti catapulta nel mezzo degli avvenimenti, ti illude di farne parte, e ti fa il servizio di scagionarti dal dovere di verificare le fonti, soprattutto nel mondo social.
E quale accoppiata migliore, per questa politica fatta di marketing, con un’arena che non è in grado di rielaborare le informazioni ma le ingloba come un panino mangiato di fretta?
Di certo il meccanismo non è sfuggito al nostro Sindaco che, proprio ieri, ha postato sulla sua pagina Facebook un messaggio sul ripristino della passeggiata di Voltri, equipaggiato di graziose fotografie.
Nel post si legge: “Dopo la mareggiata del 29 ottobre 2018, come promesso, il ponente cittadino potrà tornare a godersi la passeggiata e la spiaggia di #Voltri #avantigenova”.
Peccato che le condizioni del lungomare siano disastrose.
Noi ci siamo stati stamattina e la prima domanda che ci siamo fatti, davanti a tanta devastazione, è stata: “Sindaco, ma perché?”.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.