Demolizione ponte Morandi: i dati di ARPAL sulle polveri sottili

Genova – Sono arrivati intorno alle 18 i dati di ARPAL sulle polveri sottili diffuse dall’implosione delle pile 10 e 11 del moncone Est di ponte Morandi.
A comunicarli in conferenza stampa Stefano Maggiolo, direttore Scientifico dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente, che ha confermato le rilevazioni in continuo della rete civica di auto monitoraggio che vi abbiamo descritto questa mattina.

In sintesi: nei primi 5 minuti subito dopo il crollo c’è stato un picco del PM10 registrato dalla centralina  “A4bis” di via Porro – circa 100 metri a sud di ponte Morandi su lastrico palazzo – che nell’intervallo di tempo dalle 9:42 alle 9:46 ha segnato 5.000 microgrammi per metro cubo.

Trascorsi questi cinque minuti e in seguito al cambio di direzione del vento, che ha cominciato a soffiare  in regime di brezza da Sud Est e non più da Nord Est, il rilevatore “P7” posto a nord della pila 10, sul lastrico dell’edificio di formazione di Rfi, ha evidenziato una crescita del PM10 che si è interrotta solo dopo venti minuti.

A partire dalle 10:25, in tutte le centraline i valori si sono assestati su quelli del fondo ambientale precedente.

La centralina “P8” posizionata a Sud Ovest di ponte Morandi vicinanze IKEA, non ha rilevato nulla di anomalo.

I DATI SULLE POLVERI SOTTILI

Per le fibre di amianto, ARPAL ha posizionato 9 postazioni di campionamento distribuite uniformemente sull’area circostante al cantiere: le pompe verranno azionate prima dell’esplosione, aspireranno su apposito filtro 10 litri d’aria al minuto e i primi filtri saranno sostituiti passate 3 ore.
La procedura prevede un doppio campionamento e dunque per i risultati definitivi si dovrà attendere  lo studio degli ultimi filtri portati in laboratorio per l’analisi al Microscopio elettronico a scansione (SEM) che può  richiedere fino a quattro ore di tempo tecnico analitico.

I CAMPIONAMENTI LEGATI ALL’AMIANTO

 

Fabio Palli

Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.