Sequestro di beni per 63 milioni di euro: in manette imprenditori di Gela vicini al clan Rinzivillo

I militari del GICO del Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Caltanissetta, coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Caltanissetta, in forza di due provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, hanno eseguito 7 ordinanze cautelari, di cui 3 applicative della misura della custodia in carcere, e 4 applicative della misura del divieto di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa, nonché un decreto di sequestro preventivo di beni e imprese per 63 milioni di euro nei confronti di imprenditori gelesi attivi nei settori della vendita di autovetture di lusso ed immobiliare.

L’indagine, partita nel giugno del 2014 a seguito di alcune dichiarazioni dicollaboratori di giustizia, riguarda i noti imprenditori gelesi della famiglia LUCA, i quali, negli anni, hanno sviluppato cointeressenze economico- finanziarie con esponenti mafiosi del clan RINZIVILLO.

Gli accertamenti economico patrimoniali, infatti, hanno dimostrato che parte dei capitali provenienti dalle attività criminali della famiglia RINZIVILLO sono stati investiti in modo organico e stabile nelle aziende della famiglia LUCA,permettendo così una compenetrazione dell’economia mafiosa con quella legale.

I primi contatti tra la famiglia RINZIVILLO e i LUCA risalgono alla fine degli anni ’90, quando esponenti del clan mafioso gelese avevano iniziato a consegnare agli imprenditori somme provenienti da attività delittuose, nell’ordine di un miliardo di vecchie lire, da riciclare attraverso le aziende di famiglia. Grazie a tali affari si sono concretizzati, nel tempo, sproporzionati investimenti immobiliari e nel settore del commercio di autovetture, che hanno permesso ai citati imprenditori di affermarsi come importante gruppo economico.

I contatti dei LUCA con la criminalità organizzata negli anni si sono anche estesi ad alcune famiglie mafiose di Catania, quali i MAZZEI (detti iCarcagnusi), i CARATEDDI ed i SANTAPAOLA.

I complessi accertamenti bancari, eseguiti dal GICO di Caltanissetta nei confronti di tutti i componenti della famiglia LUCA, hanno inoltre dimostrato un’intensa attività di riciclaggio, come apporti anomali di denaro sui conti aziendali metodologia tipica del money laundering; operazioni finanziarie realizzate dopo svariate movimentazioni tra i numerosi rapporti bancari intestati alle persone fisiche e giuridiche rientranti nella sfera della famiglia LUCA, al fine di ostacolarne l’identificazione delle relative provviste.

Le indagini hanno poi evidenziato che il “riciclaggio” di denaro è stato realizzato anche mediante l’acquisto, da parte dell’organizzazione criminale,di “scontrini vincenti” del gioco del lotto, così da ottenere fonti reddituali ufficiali e “pulite”.

I LUCA hanno, pertanto, diversificato nel tempo le loro attività di riciclaggio, ricorrendo a più canali, tra cui, oltre a quelli già citati, anche l’investimento in “beni rifugio”, quali opere d’arte, cavalli, polizze vita e titoli di stato sottoscritti, tra l’altro, da prestanome per importi consistenti e sproporzionati rispetto alprofilo reddituale dell’intestatario dell’investimento.

Nell’ambito delle indagini è emersa, altresì, la figura di un Primo Dirigente della Polizia di Stato, all’epoca dei fatti in servizio a Gela e successivamente a Caltanissetta e ad Agrigento, indagato nell’ambito del presente procedimento per corruzione, accesso abusivo a sistemi informatici in uso alla polizia e rivelazione di segreto d’ufficio.

Nel corso dell’operazione odierna, che ha visto impiegati circa 80 militari del Comando Provinciale di Caltanissetta, sono state eseguite misure cautelari in carcere nei confronti di dei fratelli LUCA Francesco Antonio e LUCA

Salvatore, nonché del figlio di quest’ultimo, LUCA Rocco, indagati per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Sono stati inoltre sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa per il reato di riciclaggio, GALLO Francesco, genero di LUCA Salvatore e soggetto coinvolto nella gestione di alcune imprese riconducibili alla famiglia LUCA, LO NIGRO Concetta, moglie di LUCA Salvatore e rappresentante legale di diverse aziende riconducibili alla famiglia, LO NIGRO Emanuela, sorella di LO NIGRO Concetta e prestanome della famiglia LUCA, e LUCA Maria Assunta, figlia di LUCA Salvatore e socia in molte aziende della famiglia.

Sono state inoltre sequestrate, tra Gela e Ragusa, n. 7 aziende, nonché disponibilità finanziarie e beni immobili riconducibili all’impero economico e finanziario della famiglia LUCA, per un totale complessivo stimato in 63 milioni di euro.

Le aziende sottoposte a sequestro sono le seguenti: Lucauto s.r.l., Car Luca s.r.l., Terranova Immobiliare s.r.l., Immobilluca s.r.l., Luca Immobiliare S.r.l, Luca Costruzioni s.r.l., Mirto S.r.l..

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