Genova – Il Campasso continua a far discutere.
Con una mail inviata questo pomeriggio alla Struttura Commissariale, infatti, la capogruppo PD in Consiglio Comunale, Cristina Lodi, segnala al commissario Bucci la presenza di polveri in tutta la zona: “Le chiedo di verificare la situazione del cantiere attorno alla pila 11 – zona Campasso – poiché dopo 5 giorni dalla demolizione delle due pile del PonteMorandi, i detriti non sono stati bagnati o coperti evitando la dispersione delle polveri nell‘ambiente”.
Polveri che, secondo Lodi e i due cofirmatari consiglieri del Municipio Centro Ovest dove il Campasso ricade – Amedeo Lucia e Fabrizio Maranini – sarebbero diffuse anche attraverso la movimentazione dei detriti. Tant’è che la segnalazione continua: “Risulta esserci movimentazione di detriti senza bagnatura o copertura, sistemi che limiterebbero la diffusione di polveri sottili, contrariamente a quanto correttamente sta avvenendo intorno alla pila 10 in zona Fillak“.
https://fivedabliu.it/2019/06/30/al-campasso-tra-il-timore-della-polvere-e-i-danni-dellimplosione/
Di diverso avviso il consigliere delegato alla Protezione Civile Sergio Gambino che, raggiunto telefonicamente, ci dichiara: “Ieri ho fatto un sopralluogo senza preavviso al Campasso e non c’era un filo di polvere”.
Poi, mentre ci invia le foto del cantiere con i cannon fog in azione, aggiunge che “fino a due giorni fa non si poteva bagnare perché c’erano alcune macerie che la procura aveva chiesto di non bagnare perché dovevano fare dei rilievi, ma da due giorni a questa parte vengono bagnate. Inoltre, dalla parte del Campasso i mezzi non escono e quindi non c’è il rischio che tirino su polvere“.
Il PD contrattacca con un video ripreso oggi, dal tetto del civico 37 di via del Campasso, che rileva l’utilizzo di un solo cannon fog, quello per la pila 10 sul lato di via Fillak.
A questo punto richiamiamo Gambino per capire meglio le dinamiche di cantiere e ci risponde che “i cannon fog sono semoventi e si spostano in base alla movimentazione dei mezzi“.
Insomma, quella del Campasso è una questione aperta.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.