Genova – Non vorremo mica essere tutti benestanti vero? Il capitalismo è di per sé un sistema che produce ricchi, benestanti, sopravviventi e morti di fame.
Ogni tanto parte un giro di vite sui disperati che dormono in giro per la città e qualche “fenomeno” con il cappello in testa eleva una contravvenzione che mai verrà pagata. Ma ha fatto il suo dovere e nulla più. Anche questa volta, come lo scorso Natale, la zona incriminata è Piccapietra, ex gioiello commerciale della città, dove la grande imprenditoria ha dimostrato come il nostro sistema economico sia in grado di creare disperazione. Ma il vero degrado è lasciare in circolazione chi ha messo in mezzo alla strada 600 dipendenti con una gestione patrimoniale dissennata e non un clochard, che multato per 200 euro, può pagare solo distribuendo un po’ di disperazione, perché ha solo quella.
Ma la nostra società è anche organizzata e quindi si indigna si agita di fronte all’ingiustizia, e quindi si è anche strutturata per intervenire, senza se e senza ma, in situazioni come queste. Interventi che prevedono cibo, a volte un letto, un po’ di tè caldo e tanta carità. Insomma, produciamo poveri e li istituzionalizziamo.
Mi indigno e quindi non sono povero. Chi lo è veramente si ammazza con il vino nel cartoccio.
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.