Roma – L’annuncio è arrivato ieri: Coca-Cola e PepsiCo hanno deciso di abbandonare la Plastics Industry Association perché la loro presenza all’interno dell’associazione statunitense sarebbe incompatibile con gli impegni delle due multinazionali a favore della riduzione degli imballaggi di plastica.
La Plastics Industry Association, infatti, rappresenta l’associazione di categoria più importante degli Stati Uniti ed è famosa per essersi opposta ai divieti sulla plastica monouso già introdotti in alcuni Stati americani.
Un passo importante verso la riduzione di uno dei più grandi nemici dell’ambiente, compiuto anche grazie all’impegno delle associazioni ambientaliste: «Questa decisione rappresenta una vittoria per circa tre milioni di persone che in tutto il mondo hanno sottoscritto la nostra petizione per chiedere alle multinazionali degli alimenti e delle bevande ogni sforzo per ridurre l’utilizzo di plastica monouso», dichiara John Hocevar, Direttore della campagna Oceani di Greenpeace USA, che poi commenta: «Coca-Cola e PepsiCo si sono finalmente accorte di non poter affermare pubblicamente di voler porre fine all’inquinamento da plastica e al contempo sostenere economicamente una associazione che esercita pressioni per mantenere inalterata la nostra dipendenza dalla plastica usa e getta», dichiara John Hocevar, Direttore della campagna Oceani di Greenpeace USA.
Greenpeace da anni sta portando avanti una campagna per chiedere alle grandi aziende di ridurre drasticamente il ricorso alla plastica usa e getta per confezionare i propri prodotti, adottando nuovi sistemi di consegna basati sullo sfuso e sul riutilizzo. Sebbene sia PepsiCo che Coca-Cola abbiano espresso pubblicamente la volontà di ridurre gli impatti derivanti dall’utilizzo di plastica, nessuno dei due ha ancora messo in atto una strategia di riduzione globale della plastica monouso. Non sorprende quindi che le operazioni di pulizia e catalogazione dei rifiuti in plastica condotte nelle spiagge di tutto il mondo nel 2018 abbiano identificato in Coca-Cola e PepsiCo i marchi a cui era possibile ricondurre gran parte dei rifiuti raccolti.
Nel dettaglio: in occasione della giornata internazionale della pulizia delle spiagge, il 15 settembre 2018, Greenpeace insieme al movimento Break Free From Plastic, ha organizzato 239 operazioni di ripulitura sulle spiagge di 42 paesi e repertoriato 187.000 tipi di rifiuti in plastica. Ne è uscito un report che ha fotografato come le quattro multinazionali con i volumi di vendita più elevati di prodotti in plastica monouso – Coca Cola, PepsiCo, Nestlé e Danone – siano proprio le stesse i cui imballaggi si trovano con maggior frequenza tra i rifiuti abbandonati in tutto il mondo.
Risultati simili sono stati riscontrati da Plastic Radar – plasticradar.greenpeace.it -, il servizio lanciato da Greenpeace Italia per segnalare la presenza di rifiuti in plastica sulle spiagge, sui fondali o che galleggiano sulla superficie di mari, laghi e fiumi italiani.
A circa un mese dal lancio dell’iniziativa, i risultati parziali indicano come gli imballaggi in plastica di Coca-Cola siano tra i rifiuti più segnalati in Italia, secondi solo a San Benedetto. Plastic Radar proseguirà per tutta l’estate e sarà possibile partecipare inviando una foto del rifiuto in plastica, completo di posizione geografica, attraverso l’applicazione di messaggistica istantanea Whatsapp al numero +39 342 3711267.
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